Pellegri debutta a 15 anni, 9 mesi e 6 giorni: alto 1.88, per Preziosi «è il nuovo Messi»
Come Amadei, prima di Rivera Pietro il piccolo predestinato
A lla fine Juric non ha resistito: alla vigilia della trasferta di Torino, nell’annunciare la convocazione del 15enne centravanti Pietro Pellegri, gli aveva auspicato una «crescita graduale». Poi però, a 3’ dal 90’, nel tentativo di pareggiare, lo ha fatto debuttare, contando magari sul piede caldo che gli ha fatto segnare 4 gol nell’ultimo mese con la Primavera. Da ieri Pietro è il più giovane giocatore sceso in campo in Serie A, a 15 anni, 9 mesi e 6 giorni: eguagliato il primato che resisteva dal 1937, quando Amadeo Amadei, scomparso a 92 anni nel 2013, esordì con la Roma, con cui avrebbe vinto lo scudetto del 1942, alla stessa età dell’attaccante rossoblù. «NUOVO MESSI» Il record di precocità il baby del Genoa lo accarezzò già a maggio, quando si ritrovò inserito nella numerazione ufficiale con la maglia 64 – la stessa di ieri a Torino – e in campo con la prima squadra nell’amichevole col Casale, 7 minuti e un gol. Mancava un’ultima inutile giornata, Gasperini era al passo d’addio, ma preferì non convocarlo, resistendo alla tentazione di prendersi il merito di aver fatto esordire un predestinato. Lo ha fatto il suo discepolo, Juric, accontentando anche il presidente Preziosi, che un paio d’anni fa disse di avere in casa il nuovo Messi: paragone ardito, anche perché Pellegri è un centravanti che ancor prima di finire adolescenza e crescita raggiunge i 188 centimetri. Ha giocato le qualificazioni all’Europeo Under 17 con la maglia numero 9, lasciata libera dallo juventino Kean, trattenuto da Allegri. Piace tra le altre a Juve, Milan, Roma, Chelsea, Psg e Manchester Utd, ma fino ai 16 anni, che farà il 17 marzo, non può firmare neppure col Genoa. Nel club lavora il padre, dirigente accompagnatore della Primavera: il legame con i rossoblù è fortissimo, ma per resistere a una simile sfilza di corteggiatori servirà altro. Fonte: gasport