Difesa allo sbando, ma intollerabili errori dell’arbitro
Nel primo tempo il fenomeno non è stato quel piccolo belga, ma l’alter ego di Dries versione esterno sinistro, cioè Insigne. Un gol da applausi (in impercettibile fuorigioco), tra i più belli che si siano visti, peraltro un classico del repertorio del ragazzo di Frattamaggiore, con quel colpo a giro ammirato perfino da uno dei suoi maestri (a distanza), Del Piero. Lorenzo è cresciuto sotto la guida di Sarri, tecnico di cui non sempre condivide le decisioni – ovvero le sue sostituzioni – ma che gli ha fatto capire quanto sia importante sacrificarsi per la squadra. Il Napoli ha dominato nel primo tempo contro i viola. Deliziosa la costruzione dell’azione, con quei tocchi rapidi che consentono di seminare gli avversari e arrivare al tiro. Kalinic si è segnalato nell’area soltanto quando ha fatto il furbo, prima tuffandosi in area e poi indicando all’arbitro che non c’era stato fallo da parte di Reina. Non esattamente un gesto di fair play, il croato era già ammonito e ha fatto il bel gesto per convenienza, temendo l’espulsione. Reina è stato ammonito per un eccesso di proteste da Tagliavento, che aveva avvisato dopo 43 secondi il Napoli: primo fallo di Albiol e subito il giallo. Un condizionamento non irrilevante. Sgradevole il tono arrogante delle parole dell’addizionale Orsato a Reina («Ti mando fuori»). All’ultimo istante è stato concesso un netto rigore al Napoli, il secondo in due partite: Tagliavento, almeno in questa occasione, è stato puntuale. La Fiorentina, che avrebbe dovuto trovarsi senza Kalinic, ha pareggiato fortunosamente con la punizione di Bernardeschi, l’altro talento della sfida: fatale la deviazione di Callejon in barriera. A quel punto è cominciata un’altra partita, in equilibrio, con capovogilmenti di fronte, come quella di fine febbraio e infatti finita in parità. La prodezza di Mertens e il raddoppio di Bernardeschi, favorito da avversari che esultavano ancora dopo la rete del belga e dal molle Reina, che non è più un baluardo. Due volte in vantaggio, due volte raggiunto e pure sorpassato dalla Fiorentina, con quel colpo di Zarate. Troppi errori della difesa, come confermano i sei gol incassati negli ultimi 180 minuti. Le assenze di Koulibaly e Chiriches si sono rivelate pesantissime: male Maksimovic. Ma non era finita: Mertens è riuscito a procurarsi il rigore e ne ha lasciato l’onere a Gabbiadini. Nel 2017 si ripartirà a -3 dalla Roma, ma con Pavoletti e Milik. La corsa batticuore Champions continua con possibilità di successo, a patto di dare ascolto all’ennesimo severo e legittimo richiamo di Sarri su attenzione e maturità.
Fonte: Il Mattino