Il Mattino – Totò Schillaci: “Con Pavoletti sarà un attacco magico”
Il Mitico Totò Schillaci che tanto ci ha infiammato in Nazionale e non, ai microfoni de Il Mattino
Sembrava un macigno impossibile da rimuovere. Senza Higuain prima e Milik poi, alzi la mano chi avrebbe scommesso sull’attacco azzurro come il migliore in assoluto. Per non parlare del gioco, modificato da Sarri per adattare le caratteristiche dei suoi giocatori a un calcio che deve essere comunque sempre offensivo.
Totò Schillaci, il bomber delle notti mondiali anni novanta, è tra quelli rapiti dalla nuova filosofia calcistica dell’allenatore. «Il merito è principalmente suo se il Napoli si trova lassù. Un punto dal secondo posto è tanta roba, la Juve fa un altro campionato».
Come è possibile segnare più di tutti senza avere un vero centravanti? «Ci sono la mano e la genialità di Maurizio che ha saputo individuare gli uomini giusti nella posizione giusta. Mertens punta centrale sembrava una soluzione temporanea per bloccare l’emorragia, adesso pare che non se ne possa fare più a meno».
Il tridente dei piccoletti disorienta gli avversari. «È ovvio, non danno alcun punto di riferimento. Le difese scendono in campo con centrali alti e forti fisicamente, invece quei tre cambiano continuamente posizione e sgusciano via da ogni parte. Così diventa assai arduo prenderli».
Se poi si sveglia Mertens con quei numeri. «Che gol, ragazzi. Sono contento per lui, finalmente sta esprimendo tutto il proprio valore. Prima era sacrificato da esterno part time, era evidente che aveva bisogno di giocare per prendere ritmo. Certi gol non sono casuali ma la conferma che Dries possiede qualità eccezionali. Adesso che ha più fiducia, farà sempre meglio».
Il paradosso è che a gennaio si dovranno rivedere schemi e uomini. È in arrivo Pavoletti. «Ben venga un elemento del suo calibro. Credo che questo tipo di problemi siano quelli preferiti dai tecnici. L’abbondanza non ha mai fatto male. Ci saranno partite nelle quali sarà indispensabile mettere dentro un attaccante con le caratteristiche del genoano».
E non dimentichiamo che a gennaio rientrerà Milik. «Faccio io una domanda a voi: oggi il Napoli ha l’attacco numero uno del campionato. Cosa accadrà quando Sarri potrà ruotare Milik e Pavoletti?».
Gli stranieri, quelli giusti, continuano a fare la differenza. «Dobbiamo sperare nei giocatori come Pavoletti per riportare in auge la nostra scuola. Il problema è che non ne abbiamo tanti. Nel Napoli c’è Insigne che a me piace moltissimo quando viene utilizzato da Sarri da attaccante esterno, non da seconda punta come invece accade nell’Italia».
Gabbiadini ormai è in fase di uscita. «Ha avuto le occasioni, le ha sfruttate soltanto in parte. Non so se per limiti caratteriali o perché s’è trovato a disagio nel contesto tattico della squadra».
Dovrà essere Sarri a sbrogliare la matassa. «È un tecnico abilissimo, è consapevole di avere diverse alternative a propria disposizione. Sta dimostrando tutte le sue capacità e da gennaio dovrà fare un ulteriore passo in avanti: gestire cioè bene la rosa perché tra l’inizio del girone di ritorno e la sfida di Champions con il Real Madrid, si deciderà la stagione».
Basta un attacco super per sperare nella rimonta sulla Juventus? «Sapete bene che in Italia si vince segnando molto e subendo pochissimo. Il Napoli deve registrarsi meglio in difesa. Anche con Benitez aveva il miglior attacco ma poi lo scudetto è finito sempre a Torino. E poi deve funzionare un’altra cosa».
Sarebbe? «La testa, intesa come concentrazione e forza mentale. Gli azzurri devono allungare la striscia vincente, così aumentano l’autostima e mettono paura agli altri. Adesso otto punti di distacco sono ancora troppi da questa Juventus».
Fonte: Il Mattino