Sarri il perfezionista: “Ma io non sono contento. A Insigne ho detto che non mi doveva rompere…”
Come al lunapark, su quegli infernali aggeggi che piacciono a chi ama il brivido. Eccolo il Napoli. In un inseguimento a perdifiato al secondo posto, ora distante appena un punto. Oltre le proprie amnesie e i propri limiti. Cinque gol al Torino, ma anche tre reti subite: Sarri vola così, con i suoi squilibri e il suo gioco naif, tutto impeto e assalto ma senza ordine difensivo, una squadra-ottovolante che nasce, cresce, decolla e crolla, si esalta e si spegne, sbanda, ma poi vola sul traguardo.
«Eppure non sono contento per questa vittoria, non si può essere felici quando si vede prendere i gol che abbiamo preso, facendoceli praticamente da soli. La cosa ti fa pensare che è tutta una questione di mentalità, che non possiamo staccare la spina neanche un attimo».
Sarri, neppure un sorriso per questa terza vittoria consecutiva in campionato? «No, non ci riesco. Sono consapevole che la qualità del nostro gioco è elevata e che sotto certi versi è persino difficile fare meglio… Ma la mentalità non è ancora quella di cui ho bisogno per fare il salto di qualità».
In effetti, troppe gli errori in difesa? «Perché insisto con la mentalità? Perché è quella che ti fa vincere le partite anche nelle domeniche in cui non si gioca in maniera spettacolare. Ecco, questo ci manca. Su questo dobbiamo lavorare». Rimpianti? «Sì, ne ho. Perché rispetto alle nostre prestazioni abbiamo conquistato molti punti in meno. Se avessimo giocato in certi momenti con la testa, ora sarebbe diverso. Perché non è che possiamo vincere ogni volta segnando cinque gol».
Ma ad Insigne ha fatto un’altra ramanzina al momento del cambio? «Ma sì, gli ho detto che si doveva sedere in panchina e non mi doveva rompere il c… Capisco che aveva voglia di fare gol ma io devo pensare alla squadra».
Dice Higuain: nessuno ha più voglia di vincere della Juventus. «La voglia di vincere è nei sacrifici che uno è disposto a fare per ottenere un successo. Lì c’è un ambiente dove tutti sono abituati a vincere, dunque è tutto più semplice. Noi siamo un gruppo con tanti 90… Sto lavorando per aiutare i miei giovani a divenire come loro».
Però, Sarri, questo Napoli dovrebbe vincere più scontri diretti. Non pensa? «La Roma l’abbiamo incrociata in un periodo in cui faceva fatica, quel giorno avremmo perso contro chiunque. Con la Juve, quest’anno, abbiamo fatto meglio di loro e non abbiamo demeritato. Al Milan, poi, abbiamo fatto 4 reti al San Paolo… Non credo che sia una considerazione esatta».
Mertens ha gli stessi gol di Higuain «Mertens è un giocatore straordinario, ma è la squadra che lo facilita con il gioco che sta esprimendo. Chiaro che fa piacere vedere certe giocate da vero fuoriclasse».
Questo Napoli può far tremare il Real Madrid? «Il Real? Sarei un matto se pensassi adesso alla Champions. Io penso solo alla Fiorentina, è una gara che mi preoccupa. Degli spagnoli non vedo neppure le partite: se ci fosse qualcuno dei miei che lo facesse, sarei seriamente preoccupato».
Ora con Pavoletti sarà più semplice? «Io ho perso prima Higuain e poi Milik e non mi sono mai pianto addosso. Mi sono messo a lavorare cercando altri modi per riuscire a fare fare gol alla mia squadra. Il mercato mi annoia, e qualunque cosa succederà io dovrò continuare a lavorare».
Fonte: Il Mattino