Sarri: “Sarà un Toro aggressivo, vi dico dove dobbiamo essere abili. Il 2016 anno molto positivo”
Sarri alla vigilia del match contro il Torino, che in caso di vittoria può valere il terzo posto, visto il pareggio del Milan, va all’attacco: lancia un affondo alla Roma, rivale nella corsa in Champions, facendo un riferimento alla disparità evidente sul numero dei penalty.
«Un rigore ce lo hanno tolto in corso d’opera. Abbiamo avuto zero penalty e siamo la squadra che gioca di più il pallone nell’area di rigore avversaria come la Roma che invece ne ha avuti otto. È un numero strano che credo sia destinato a riequilibrarsi. Non so che dire e non voglio fare polemiche: c’era capitato pure nello scorso girone d’andata di non avere rigori, poi finì per cambiare. Speriamo che accada anche quest’anno e ci sia equilibrio».
Il 2016 si chiude contro il Torino, la stessa squadra con la quale cominciò: faccia un bilancio. «Abbiamo conquistato il secondo posto in campionato, realizzato il record di punti nel girone di Europa League e siamo andati avanti in Champions League. Il bilancio dell’anno è senza dubbio positivo».
Napoli e Torino segnano tantissimo: quali insidie riserva la sfida contro i granata? «Parlano i numeri sulle insidie del match. Mihajlovic è un grande allenatore e in breve tempo è riuscito ad inculcare la sua mentalità alla squadra. Il Torino ha una grande pericolosità offensiva, in attacco schiera grandi calciatori e quindi la gara ha un alto livello di difficoltà».
Un passo indietro al sorteggio di Champions League: diciotto mesi fa quando allenava l’Empoli avrebbe mai pensato di affrontare il Real Madrid, che emozione le fa? «Al direttore sportivo dell’Empoli dissi che prima o poi avrei giocato la Champions, quindi ho mantenuto la promessa. Giocare contro il Real al Bernabeu sarà un piacere non solo per me ma per tutti, una partita entusiasmante contro avversari quasi proibitivi. Ma ora stiamo pensando al Torino e nello spogliatoio abbiamo chiuso il discorso Real Madrid in dieci secondi».
Vedrà Juve-Roma? «Non m’interessa e non la vedrò». Ha ripensato questa settimana al 5-0 di Cagliari? «Ho rivisto un po’ la partita domenica sera. Una gara positiva che si è messa subito bene per noi».
Il successo di Cagliari è stato il momento più alto della stagione? «Dal punto di vista del palleggio la partita migliore è stata quella contro il Sassuolo, a Cagliari abbiamo messo altre componenti, soprattutto una convinzione diversa nelle situazioni offensive. Credo sia stata differente l’interpretazione mentale».
Dopo le ultime belle prestazioni e gli ultimi successi si può parlare di campionato riaperto per il Napoli? «Dobbiamo pensare solo al nostro campionato, abbiamo disputato buone partite ma non eccezionali dal punto di vista mentale. Ora serve continuità. Andiamo avanti nel nostro percorso senza fare calcoli. Dobbiamo pensare a crescere dal punto di vista della mentalità. Sembra un percorso facile, ma in realtà nasconde insidie».
Ha deciso chi giocherà tra Chiriches e Maksimovic? «Non ancora. Chiriches è più avanti dal punto di vista tattico, Maksimovic ha un grande potenziale e in futuro sarà importante. Vediamo le soluzioni tenendo presente anche la partita di giovedì».
Che atteggiamento prevede del Torino? «Credo che avranno lo stesso tipo di atteggiamento mostrato nel derby, quando ciò non avviene solo perché sono costretti diversamente dagli avversari. Bisogna stare attenti a non farli giocare perché negli ultimi venti metri sono molto pericolosi».
Ha qualche rimpianto con Gabbiadini? «Ho fatto per lui tutto quello che ho fatto per gli altri. Poi il discorso è diverso se si parla del suo grande potenziale che mi aspetto tiri completamente fuori. Nelle ultime gare ha mostrato segnali di crescita, proverò ad aiutarlo ancora, il resto lo dovrà mettere lui».
Sarà più facile avere lucidità con la rosa ampia? «Questa è la speranza ma non siamo ancora in una fase della stagione in cui questo ci può premiare perché non abbiamo ancora accumulato una grande stanchezza, speriamo di arrivare tra marzo e aprile con grande brillantezza. Ancelotti ha detto una cosa interessante e cioè che non c’è certezza sul fatto che ai giocatori faccia bene la settimana piena di allenamenti visto che sono abituati a giocare sempre ogni tre giorni».
Mertens, Insigne e Callejon ora vanno a mille… «Mertens ha superato il calo di forma, Insigne si sta esprimendo ai suoi livelli dopo una partenza più difficile, mentre Callejon è stato il più costante. Se stanno bene tutti tre, brillano di più non solo come singoli ma anche come reparto.
Le piace Pavoletti? «Pavoletti è del Genoa e non parlo dei giocatori di altre squadre». Segnò tre gol in un Empoli-Sassuolo. «Giocò e fece benissimo contro di noi. Quella partita mi restò un po’ sul c..».
Le hanno dato fastidio le critiche? «Non me importa un c… né delle critiche, né degli elogi ricevuti dall’esterno perché si basano solo sui risultati».
Fonte: Il Mattino