Quando il gioco si fa duro, la Casertana scende in campo. Così è sempre stato e così si spera che possa essere anche oggi. Un punto appena nelle ultime tre gare: un trend lontano da quello che ha caratterizzato nel mese di novembre. Ad incidere sul rallentamento tanti fattori. Alcuni oggettivi, tipo il turno infrasettimanale e una trasferta proibitiva come Matera, altri dovuti alla poca concretezza in zona gol e ad episodi che non hanno premiato i rossoblù. Ma nel calcio, come nella vita, c’è ben poco tempo per pensare a quello che è stato. Nel pomeriggio odierno si scende in campo al “Massimino”. La sfida evoca immagini di un calcio ormai lontano, ma anche un grande gioia conquistata appena la scorsa stagione. L’ultimo precedente, infatti, con exploit campano, è stato firmato da Gianluca De Angelis, bomber che adesso veste la maglia della Virtus Francavilla. Dieci mesi dopo rieccoci.
Sebbene sia ancora costretto a fare i conti con una considerevole penalizzazione che incide sulla propria classifica, il Catania è ben altra squadra rispetto all’ultima volta. Quadrata, compatta e di assoluto spessore. La Casertana, dal canto suo, ha altrettanto voltato pagina. Rispetto all’undici che scese in campo lo scorso febbraio, uno soltanto dovrebbe essere il superstite: il terzino mancino Pezzella. Quella volta in campo c’era anche Matute, ma il camerunense è stato costretto a restare a casa per un infortunio muscolare maturato contro il Catanzaro. Insomma, se l’ultima volta la Casertana fu protagonista di una vera e propria battaglia a difesa del gol realizzato da De Angelis, questa volta dovrà esserlo doppiamente. Per una questione di caratteristiche innanzitutto. Meno qualità, ma più fame e gioventù. E’ il risultato della rivoluzione che ha come protagonista la Casertana da giugno ad ora, localizzandola in una fascia di classifica diversa rispetto alle precedenti quattro stagioni tra i professionisti.
assenti. Si va a Catania con assenze importanti, dunque. Oltre a Matute, il tecnico Tedesco deve fare a meno di Carriero e Orlando. Il primo è senza dubbio una pedina fondamentale dal punto di vista della corsa e del lavoro “sporco”. Gli effetti di tale defezione vengono acuiti dal contemporaneo forfait di Matute. Due terzi del centrocampo è out. De Marco e Giorno sono pronti a scendere in campo, a meno che il tecnico nondecida di rinunciare ad un uomo sulla mediana e di cambiare modulo. La scelta abbinerebbe la necessità di fronteggiare le importanti assenze e la durezza della trasferta.
Rientra, invece, capitan D’Alterio: il centrale dovrebbe riprendere posto al fianco di Rainone. In attacco l’infortunio di Orlando, invece, potrebbe dare una chance ulteriore a Luca Giannone. L’ex Reggiana doveva essere la stella della nuova Casertana ed invece non è mai riuscito ad imporsi. Lo scorso gennaio era stato ad un passo proprio dal Catania, ma, sul punto di firmare, decise di restare vicino casa. Coincidenze strane, visto che Giannone scenderebbe in campo dal primo minuto proprio contro i rossazzurri. Il numero dieci sarà chiamato a dare fantasia ad una squadra basata prevalentemente sull’estro di Carlini. Alleggerire il carico che grava sulle spalle dell’ex Frosinone potrebbe portare tanti benefici.
Al centro dell’attacco c’è sempre Corado. Il Turu, fresco di matrimonio, ha voglia di tornare a segnare, soprattutto dopo la sfortunata partita contro il Catanzaro durante la quale per due volte è andato vicino al gol. Sarà una battaglia. Inutile dirlo. I falchetti sanno interpretare sfide comunque avvincenti.Corriere dello Sport
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