Toro vince e convince, segna e insegna: miglior attacco del campionato e zona Europa mai così vicina. Sognare non è un delitto e all’Olimpico di Torino quest’oggi all’18:00 il Chievo ha potuto solamente arrendersi dinanzi alla qualità offensiva dei granata. Eppure non è tutt’oro quel che luccica. La formazione di Mihajlovic ha comunque dimostrato una parziale immaturità nel gestire il risultato per ampi tratti del match, con i clivensi che hanno provato in tutti i modi a riaprire la partita sino alla fine. E poi, l’arbitraggio del novello direttore di gara Chiffi (6 presenze in A), non ha decisamente lasciato adito allo spettacolo e al buon senso in campo. Tanti i fischi dubbi, ancor peggio quelli non arrivati. A fine partita il borsino sarà di un espulsione mancata, una effettuata, un gol dubbio, due rigori non fischiati. Insomma, lui e i suoi assistenti hanno avuto sicuramente giornate migliori.
Procediamo con ordine, però. Ad inizio gara, gli uomini di Maran provano a far soffrire il Toro con un calcio sfrontato e verticale, ma alla lunga la qualità dei granata viene fuori: qualità, soprattutto quella di Iago Falqué, fino alla mezz’ora completamente avulso dalla partita, che impiega esattamente tre minuti per stravolgere la partita. Così, al 35′ insacca di testa, dopo esser stato perfettamente imbeccato sul secondo palo da Barreca; al 38′ poi riceve nel settore destro dell’area di rigore, un paio di finte, e sinistro a giro imparabile per Sorrentino. Nella ripresa, il Chievo prova in tutti i modi la reazione, ma il Toro tiene botta, complice anche il già citato arbitraggio “non-perfetto” del signor Chiffi. Il gol che potrebbe aprire la partita, però, arriva troppo tardi: al 41′ del secondo tempo, Inglese svetta da calcio d’angolo, battendo l’incolpevole Hart. Nei minuti di recupero, Cacciatore viene espulso per proteste. Risultato finale: Torino-Chievo 2-1.