CdS – Rog e Platini uniti dalla stessa sorte
Sarri alla fine sta lanciando nella mischia il giovane mediano croato
Finalmente anche Rog. Ma non c’erano dubbi di sorta: De Laurentiis l’aveva “richiesto” in una recente intervista, ma del resto anche Sarri l’aveva annunciato (dopo il pareggio col Sassuolo). Sul fatto che Marko Rog piacesse e continuasse a stuzzicare la fantasia, soprattutto dei tifosi, non ci pioveva. Restava solo da attendere il momento propizio. Che è arrivato, piuttosto tardi in effetti, ma alla fine è arrivato. La prima volta del croato venuto dalla Dinamo Zagabria ed acquistato dalla stessa (anch’egli per una quindicina di milioni, come Diawara), s’è finalmente concretizzata il 2 dicembre contro l’Inter. Per poi trovare un immediato bis nella sfida decisiva di Champions in quel di Lisbona. Tanto ci voleva? Evidentemente sì. Maurizio Sarri, sempre coerente con se stesso, aveva più volte ribadito che per l’inserimento dell’eclettico centrocampista ci sarebbe voluto più tempo rispetto a quello occorrente per altri compagni di reparto. Riferendosi naturalmente a Zielinski e Diawara, nuovi acquisti al pari suo.
COME PLATINI
Anzi, in seguito all’ennesimo riferimento all’oggetto misterioso, nonché del desiderio (di vederlo in campo), il tecnico s’era servito di un paragone prestigioso: «Anche Platini, secondo il Corriere dello Sport, aveva avuto bisogno di tempo, a Rog lo vogliamo dare? E’ giovane, non conosce la lingua ed arriva da un campionato profondamente diverso». Nel frattempo, però, l’indottrinamento di Marko continuava spedito, ben sapendo che prima o poi ci sarebbe stata gloria anche per lui. Va da sé che abbia avuto gli occhi addosso dello staff, e sia stato attentamente seguito dallo stesso sin dal suo arrivo, risalente al 29 agosto. Più di tre mesi dunque per debuttare: un’attesa forse a momenti snervante, che ha anche originato le congetture più disparate, ma che non poteva essere assolutamente riconducibile a una bocciatura. Per poi vivere finalmente il momento sospirato una settimana fa: per quel quarto d’ora contro l’Inter, peraltro a cose già abbondantemente fatte (si era sul 3-0), partecipando nel migliore dei modi alla festa finale. Scenario ideale per un giovane debuttante che cerca autostima e certezze.
VERSATILE
Marko è riuscito a guadagnarsi subito la seconda occasione, arrivata in Champions contro il Benfica. Anche in questo caso per una manciata di minuti (appena dieci), ma confermando quanto di buono aveva lasciato intendere alla sua prima uscita in maglia azzurra. Il colpo d’occhio è stato incoraggiante in entrambe le situazioni, risultando particolarmente reattivo nel doppio approccio a partita in corso. Molto motivato, spigliato nei movimenti, sia sostituendo Hamsik (in campionato) che Lorenzo Insigne (la volta successiva), riuscendo a disimpegnarsi con notevole disinvoltura in varie zone del campo, dando il suo apporto anche in fase difensiva. Del resto, per caratteristiche, Rog riesce a ricoprire più ruoli. Tanto che nella Dinamo Zagabria era stato impiegato da mezzala, da trequartista e persino da falso nove. Ed in nazionale (già 7 presenze a 21 anni), aveva giostrato al fianco di Badelj in un centrocampo a due, contribuendo nei recenti Europei alla vittoria contro la Spagna (2-1).
La Redazione