Meglio abbondare che scarseggiare: però non è neppure il caso di dilapidare, perché è vero che ci sono (ancora teoricamente) venticinque-ventisei milioni in più a disposizione, ma dissiparli mai. Il mercato è un invito, una tentazione e pure un desiderio (sfrenato) per completarsi, per arricchirsi (tecnicamente), per abbellirsi e quando sarà possibile ufficialmente tuffarsi nel valzer delle punte, ci sarà da restare disorientati: ma il piano A (sta per attaccante) è stato avviato con largo anticipo, sostenuto alle spalle da tutte le divagazioni a cui bisognerà (eventualmente) appellarsi, per fronteggiare possibili difficoltà. La prova del nove – la chiameremo così – va avanti da un bel po’, contiene in sé le indicazioni utili per riuscire ad aspettare Milik senza però dover vivere l’attesa con l’ansia dentro di chi (ri)scopre l’assenza d’un goleador vecchia maniera: ci sono identikit tracciati, profili che si combinano con la filosofia di calcio, caratteristiche che si tentano di immaginare nel contesto da inserire. Ci saranno giorni tormentati, attraversati dalla nebbia classica del mercato, concentrati (anche) sul futuro di Manolo Gabbiadini, che ha una schiera di pretendenti all’estero e che rappresenta un capitale da tutelare: saranno percorsi paralleli, però indipendenti.
ALLORA?
La domanda, la prima, che sorge istantanea, riguarderà le condizioni fisiche di Leonardo Pavoletti (28), nel radar da un bel po’, ad agosto a un passo dalla firma, prima che la coscienza lo spingesse a restare al Genoa, ch’è casa sua: ora, però, il management è al lavoro e si cercano spiragli che indichino la soluzione in anticipo. Pavoletti ha il cinismo, ma anche certi movimenti, utili al 4-3-3 made in Sarri: deve adesso «sentire» il desiderio di rimettersi in discussione, di esaminarsi a livelli alti. Però è la prima scelta, per vari motivi.
IL DESIDERIO
Ma per piedi, vocazione, capacità a giocare, Nikola Kalinic (29 a gennaio) sarebbe il centravanti ideale del Napoli: però al mercato non sempre si può fare ciò che si vuole, e i soldi non bastano a realizzare la propria squadra dei sogni. Ma se il Napoli dovesse accorgersi, per un solo istante, di avere una speranza di accedere alla trattativa, l’opportunità non verrebbe lasciata cadere nel vuoto e comincerebbe la proiezione d’un film con finale a sorpresa.
Fonte: Corriere Sport