Avellino-Ascoli 1-2, Novellino si assume la colpa della sconfitta
Novellino sceglie la strada dell’autocritica per non caricare di eccessive responsabilità la squadra appena affidatagli: «So bene che quando cambia l’allenatore di solito ci si aspetta una inversione di marcia e di tendenza. Così non è stato ma credo di non essere stato stato bravo io a farmi capire dai ragazzi, in questi giorni di lavoro, perché non sono contento per quanto fatto vedere dall’Avellino nei primi venti minuti di gioco. Ammetto che sulla nostra sinistra non abbiamo fatto granchè e poi dovevamo gestire meglio la palla a centrocampo dopo essere passati in vantaggio. Sul gol preso dico che si poteva tranquillamente evitare ma in tutto queste negatività posso dire di avere visto qualcosa di buono a livello caratteriale da parte della squadra che ha espresso rabbia e agonismo».
L’ARBITRO. «Non sempre i direttori di gara possono essere in ottima giornata, come avviene pure per i giocatori, ma il rigore non concesso ad Ardemagni mi pesa un po’, come pure il rigore concesso all’Ascoli. Me ne ero già accorto in campo e sapere poi che le immagini televisive hanno confermato le mie sensazioni mi rende ancora più arrabbiato. Come pure per i due legni colpiti dall’Avellino. Non mi va di appellarmi alla sfortuna ma in questa partita pare che sia andato tutto al contrario, rispetto alla logica e ai meriti». Riesce poi a trovare lo spazio per diffondere ottimismo: «Non voglio vedere volti scuri, la situazione è migliorabile, ne sono convinto altrimenti non sarei qui. Dobbiamo lavorare ed evitare tanti errori dovuti pure alla situazione che la squadra sta vivendo. Vorrei che i ragazzi giocassero con la testa meno pesante, basterebbe solo questo per fare un grosso passo avanti perché questi giocatori hanno valori notevoli ma devono metterli in pratica».
Corriere dello Sport