Nessuna ombra: per una sera l’attacco che fu, non serve più!

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Attacco dei piccoletti, attacco con la punta centrale, ieri sera la manovra girava, il giropalla era preciso e davanti se ne sono accorti tutti…Nella sfida all’ Inter non c’è nostalgia per l’attacco che fu…

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7 CALLEJON
E’ nata Aria (ah che bell’Aria doce), secondogenita dell’equilibratore che salta sul treno dell’Ansaldi Trasporti e va a porgere a Zielinski la palla del primo gol. Gioca in profondità (7 verticale). In questo match ritorna brillante, continuo, irresistibile. E’ Callejon de la Barca che firma la vita è sogno. Scritto sull’erba.

6,5 GABBIADINI
Non s’impantana nello stagno con Ranocchia e impegna l’altro stopper (cos’è cos’è che fa fallire quel Miranda, è chiara la faccenda sono quelli come me). Gioca una quindicina di palloni, i compagni lo servono spesso. Tre tiri nello specchio. Stanco, nel finale manca la battuta al volo vicino ad Handanovic.

7 INSIGNE
Canta il popolo esultante che al momento culminante con un tiro in controcanto Lorenzinho fece gol e quest’Inter si fumò. Quattro centri nelle ultime tre partite. Contro D’Ambrosio di Caivano (chi va piano, va sano e va a Caivano), Lorenzinho accelera e con pizzichi e vase fa mille pertusi. Esce per Lisbona (58′)

Il Mattino

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