La difesa azzurra – di A. Tullio: “Una retroguarda ca’ sigaretta ‘mmocca!”
Albiol c’è e si vede. Zero reti subite e squadra in equilibrio perchè protetta in difesa a dovere. Mentre Albiol governa, Koulibaly fa tutto il resto, si sgancia e chiude, accorcia sull’uomo ed aggredisce lo spazio. Lo si vede persino nel secondo tempo trasformarsi in “Campagnaro” e provarci nella metà campo di un’Inter frastornata dal primo al 90 esimo. Sugli esterni Hisaj non concede niente o quasi a Perisic mentre Candreva mai dà pensieri a Ghoulam. Scorre il tempo ma in difesa giocano con la sigaretta in bocca contro i tre attaccanti nerazzurri perchè Icardi scompare. Gli mancano i rifornimenti perchè la metà campo nerazzurra viene dominata da Diawara che comanda la fase difensiva a menadito. Mai un pallone passa. Nè quelli puliti, nè quelli sporchi. Mai. E’ il Napoli che sa accorciare e che trova i tempi giusti. E’ il Napoli che sa attendere Perisic e Candreva sugli esterni che isolandosi cercano quell’uno contro uno che li penalizza quando questo succede. Bene il Napoli, meglio ancora Reina che salva un paio di volte il risultato. Il Reina che conosciamo, decisivo oltre che condottiero. La fase difensiva è figlia di una gara dominata e condotta a metà campo. E’ figlia di Reina ed è figlia di Albiol che consente alla difesa di muoversi tutta in un’ unica direzione, la palla. Rimane cosi l’idea di un Napoli che recupera in una notte le sue velleità. Quelle stesse velleità che ne hanno fatta squadra da secondo posto lo scorso anno. Ora si va a Lisbona. Si riparte da questa certezza. Quella difensiva.