Con Maurito erede del Pipita, il Napoli poteva anche essere primo. Chissà…

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Icardi. Un rammarico non privo di fondamento. Perché oltre ai problemi difensivi, il Napoli paga leggerezza in attacco e la
troppa fatica a fare gol. Ci vorrebbe proprio lui: cercato e voluto intensamente da Aurelio De Laurentiis che gli aveva persino conservato la maglia numero “9”. Un corteggiamento durato settimane: incontri con gli agenti, capeggiati dalla vulcanica moglie, stipendio faraonico e una pioggia di milioni. Icardi era l’erede di Higuaìn. Caratteristiche simili al Pipita, tatticamente si collocava alla perfezione nel modulo di Sarri. Forza fisica, classe e fiuto del gol. Ma soprattutto numeri importanti e un’età che per il presidente del Napoli rappresentava un motivo più che valido per fare un investimento di grande livello. A dire no fu l’Inter, che non ha mai bluffato e ha sempre dichiarato l’attaccante incedibile, promettendogli, anzi, un rinnovo che in effetti è arrivato. (Il Roma)

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