Cannavaro da brividi: “Il San Paolo mi ha commosso” e lui ha commosso il San Paolo
«Se avessi avuto la possibilità sarei andato anche io sotto la curva a cantare». Eusebio di Francesco è stato il primo a emozionarsi per il tributo che la Curva B ha riservato a Paolo Cannavaro. la delusione per il pareggio con gli emiliani diventava canto. «Un giorno all’improvviso» con lo striscione «Canta con noi mio capitano» e le bandiere che gremivano il settore inferiore della curva. Paolo Cannavaro a cantare e saltare con una tuta del Napoli che copriva la maglia neroverde del Sassuolo. Su Instagram, ieri, il messaggio per ringraziare. Un appuntamento che aspettava da tre anni, da quando andò via dal Napoli targato Benitez. Un abbraccio scritto con la penna del cuore, un cuore di napoletano, un cuore di capitano.
Ecco le parole di Paolo Cannavaro: «Ho ricevuto il saluto che ho sempre desiderato! Ieri (lunedì, ndr) è stata una giornata troppo importante per me, sono andato via da Napoli in una notte fredda di gennaio e non avevo avuto la possibilità di salutare ed essere salutato come desideravo e, forse con un po’ di presunzione, dico anche come meritavo», ha scritto l’ex capitano del Napoli, 238 presenze e 8 reti, compresa una rovesciata che permise al Napoli di eliminare la Juve in Coppa Italia. «L’ultima volta che avevo giocato al San Paolo i muscoli non hanno retto e quindi non ho avuto la possibilità nemmeno quella volta di poter salutare, ma ieri è accaduto e nessuno mi toglierà mai dal cuore questa serata. Lo sport dovrebbe essere semplicemente questo: calore, passione e gioia. Credo di non aver mancato di rispetto a nessuno dei componenti del Sassuolo, né alla società né alla squadra né ai tifosi, che da quando sono qua mi hanno adottato e coccolato da subito e sono i primi ad essere contenti di ciò che mi hanno riservato ieri a casa mia. Ed allora con la parola più semplice da usare, ma che nel mondo di oggi sembra un optional, dico: grazie a tutti» (Il Mattino)