Choc Neymar chiesti due anni di carcere
L'accusa: presunti illeciti nella cessione al Barça
Madrid. È stato non solo l’ingaggio più caro della storia del calcio, ma un «fichaje» maledetto, che rischia di mandare l’astro della Seleçao in carcere con i genitori. Un’autentica mazzata per Neymar de Silva Junior le richieste della procura dell’alto tribunale dell’Audiencia Nacional, nell’inchiesta sull’opaco trasferimento dal Santos al Barcellona F.C., per il quale il fuoriclasse blaugrana andrà a processo. E non sarà il solo: due anni di carcere per lui, altrettanti per il padre-agente, assieme a una multa di 10 milioni di euro a testa, oltre alla condanna a un anno per la madre, sono le richieste del pubblico ministero José Perals per i contratti simulati fra il 2011 e il 2013, l’anno del passaggio al club blaugrana. In chiusura della requisitoria, il Pm sollecita per Neymar padre e figlio anche tre anni di interdizione da attività commerciali e un’ammenda di 1,4 milioni per la società familiare N&N. Corruzione in affari privati il reato ipotizzato per il fuoriclasse brasiliano e i parenti al quale, nel caso dell’ex presidente culé Sandro Rosell, artefice della trattativa per il Barcellona F.C., si aggiunge anche quello di truffa. Per lui, Perals sollecita 5 anni di reclusione, più una ammenda «ad personam» di 10 milioni di euro, oltre a ulteriori 8,4 milioni per il club blaugrana. Non si libera dal processo nemmeno il presidente del Santos, Odilio Rodrigues, che la procura dell’alta corte chiede di condannare a 3 anni. Seppure pesanti, le richieste del Pm ribassano quelle della parte lesa, il fondo di investimenti DIS, proprietario all’epoca dell’ingaggio del 40% dei diritti federativi del «Menino de Ouro», il ragazzino d’oro, e dalla cui querela è scaturita l’inchiesta. Per la truffa che sostiene di aver subito e il danno dichiarato di 40 milioni di euro con i due contratti col quale il Barcellona si assicurò il passaggio di Neymar, quando i suoi diritti appartenevano ancora al fondo e al club di San Paolo i legali di parte lesa pretendevano per il fuoriclasse e il padre-procuratore condanne a 5 anni di reclusione e altrettanti di squalifica dall’attività sportiva. DIS mantiene anche le accuse contro l’attuale presidente del Barcellona, Josep Maria Bartomeu, per il quale il Pm ha invece chiesto l’archiviazione. Perals sostiene nella requisitoria che «non esiste prova del fatto che Bartomeu sapesse che la trattativa si stava realizzando alle spalle del Santos», ai margini dei regolamenti della Fifa, né che DIS non ne fosse stato informato. La Fifa impedisce di negoziare i trasferimenti fino a sei mesi prima della scadenza del cartellino in vigore del calciatore e Neymar era legato dal contatto al Santos fino al 2014. Le trattative segrete fra lui, il padre-agente, l’impresa N&N, Rosell e il Barcellona F.C., è la tesi dell’accusa, alterarono il libero calciomercato. E «pregiudicarono anche il fondo DIS, che aveva una percentuale sui diritti economici derivati da quelli federativi e si è visto privato della possibilità che il calciatore fosse messo sul mercato secondo le regole della libera concorrenza. Tant’è che nel 2013 il Real Madrid offrì al club brasiliano 36 milioni di euro per la cessione del «Garoto genial», il ragazzo geniale, ma la risposta fu picche, perché Neymar era già vincolato, in maniera occulta, al club culé. Che complessivamente lo pagò 95 milioni di euro e non i 57 dichiarati ufficialmente da Rosell. Mercato a parte, si trattò comunque del reclutamento più caro fino ad allora pagato, superiore a quello di Cristiano Ronaldo, di 94 milioni e di euro, e di Gareth Bale, costato 91,5 milioni al Real Madrid. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti, che ravvisano gli estremi della truffa, non solo il patto per la cessione dei diritti federativi, ma le altre scritture sottoscritte fra novembre 2011 e settembre 2013 e tre mandati di pagamenti alla famiglia Neymar. Uno dei contratti, per 7,9 milioni di euro, per un presunto diritto di prelazione del club catalano su tre giocatori del Santos: Victor Andrade, Givanildo Pulgas e Gabriel Barbosa. Due milioni di euro sarebbero invece andati al procuratore Neymar Senior, in qualità di caccia-talenti di «nuove promesse del Santos». Altri quattro milioni di euro per un presunto lavoro di ricerca di «contratti di pubblicità di aziende brasiliane»; ulteriori 2,5 milioni alla famiglia Neymar perché fossero destinati a scopi sociali, in aiuti «ai bambini delle favelas di San Paolo». Un altro accordo, infine, per 4,5 milioni, era relativo a una partita amichevole che si sarebbe dovuta disputare fra il Barcellona e il Santos. Inutile dire che la partita non arrivò a giocarsi e che il club blaugrana non ha mai reclamato le tre promesse brasiliane.