Pedro Pasculli: “Domani in attacco punterei su Mertens per non dare punti di riferimento”
PEDRO PASCULLI, ex attaccante argentino, campione del mondo ’86 a Radio punto Zero: “In questo momento la priorità è vincere avvicinandosi alla vetta della classifica. Per il Napoli l’importante sono i punti per non far scappare la Juventus. La vittoria di Udine fa morale per affrontare la Dinamo Kiev domani. Non sarà una partita facile, servirà l’aiuto del pubblico per conquistare i tre punti. In attacco punterei su Mertens per non dare punti di riferimento alla difesa avversaria. Senza un centravanti di ruolo, andare avanti col tridente leggero è la soluzione migliore. Insigne s’è sbloccato, spero non si fermi più. Può ancora dare tanto al Napoli, e viceversa. Ora è arrivato il suo momento per continuare a crescere e migliorarsi sempre più. Insigne deve dimostrare di essere un campione, sia in Italia che in Europa. Gabbiadini non sta al cento per cento, punterei su di lui nella ripresa. L’ex Samp è un ottimo giocatore ma sostituire Milik non è facile. Avrebbe avuto bisogno di maggior continuità e potrebbe trovarla a gennaio in un’altra squadra. Il Napoli ha bisogno di un attaccante forte. Farei un tentativo per Lavezzi, non sarebbe male il suo ritorno. Lavezzi è argentino, ama Napoli e i napoletani amano lui. Sarebbe un’ottima scelta. Zaza non ha fatto molto bene in Inghilterra, Muriel fa gol e si muove, alla Insigne, ma non è una prima punta. Pavoletti si fa spesso male, il Napoli ha bisogno di certezze. Sarri ha subito tante critiche, compresa quella di Maradona lo scorso anno, ma ha sempre risposto alla grande, con intelligenza, lavorando sul campo. Anche Diego s’è ricreduto dopo lo splendido campionato dello scorso anno. De Laurentiis, come tutti i presidenti, ama parlare e vuole subito i risultati, ma nel calcio ci vuole pazienza. Ai Mondiali del 1986 ero in stanza con Diego, una stanza piccola, c’erano due letti, un comodino a dividerli ed un calendario dove segnavamo le squadre che battevamo con una crocetta. Siamo stati i primi ad arrivare in Messico e gli ultimi ad andar via. Nessuno credeva alla nostra vittoria”.
Fonte: Radio punto ZXero