Benevento-Brescia 4-0, continua il sogno dei giallorossi

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Vittoria più larga della stagione al Vigorito, terzo posto in classifica per una sera e quarto successo di fila per la strega. Un momento eccezionale per la squadra giallorossa.
La chiave tattica – Il Benevento trova subito continuità nell’azione, aggira la barriera difensiva bresciana e tiene costantemente la squadra lombarda nella sua metà campo. Non c’è mai partita, neanche quando le beneventoforze in campo sono in paSerie B aspettando il posticipo Salernitana-Beneventorità. A centrocampo Chibsah è incontenibile, Pinzi non riesce a tenere il ritmo del ghanese, anche se De Falco non è ancora quello che ha trascinato la squadra giallorossa l’anno scorso nella lunga galoppata verso la B. Il 4-3-1-2 di Brocchi non tiene mai a bada il gioco del Benevento, che dilaga ed ha il solo torto di non concretizzare la grande mole di gioco che costruisce.
La svolta – Abbiamo l’impressione che questa partita il Benevento l’avrebbe vinta comunque. Ma non si può negare che le due espulsioni abbiano spalancato un’autostrada davanti ai piedi del Benevento. Due espulsioni sacrosante, che lasciano il Brescia in nove e che cambiano evidentemente l’inerzia della gara. A parità di uomini, il Benevento avrebbe pressato di più e forse continuato a giocare come nel primo tempo. Invece la deconcentrazione è stata lampante e col Brescia ormai tutto schierato dietro la linea della palla (il 4-3-1 di Brocchi era inevitabile) è parso addirittura più difficile penetrare le sue maglie.
L’errore – Più di uno in attacco per il Benevento, più di uno per Saia di Palermo. Che estrae due cartellino rossi sacrosanti, ma non vede un gol di Chibsah in avvio col pallone che è tutto al di là della linea della porta e sventola il cartellino giallo su Ceravolo lanciato a rete. Simulazione? Appare davvero difficile simulare a due passa dalla porta con due avversari che ti pressano da vicino. Come dire? Saia ha scontentato tutti, perché Brocchi ha smadonnato sulle due espulsioni. Però quelli non sembrano affatto errori. E non è questione di punti di vista.
La prodezza – E’ quella di Filippo Falco che fa gol col suo “piede sbagliato”, il destro. Bel gesto per uno che usa solo il sinistro e che il destro dovrebbe servirgli solo per salire le scale. Il destro a girare si infila nell’angolo alla sinistra di Minelli in maniera imparabile. Il Messi del Salerno torna a far gol dopo oltre due mesi (l’ultima volta è il 10 settembre alla terza contro il Verona) e rivede finalmente la luce dopo l’infortunio. Bentornato Pippo.

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