Attacco da Udine – “Noi non siamo napoletani”. In più, un riferimento a Maradona fa arrabbiare i tifosi azzurri

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Certe partite, all’apparenza tranquille in termini di antagonismo fra tifoserie, poi sotto sotto nascondono vero e proprio astio e rabbia. Quella di sabato fra Udinese e Napoli è una di queste. Ma stavolta davvero i motivi di illazioni e sproloqui senza senso, non hanno una spiegazione. A dimostrazione di questo astio insensato, sul portale “Mondo Udinese”, uno dei siti di riferimento della tifoseria friulana, campeggia un editoriale, firmato da Paolo Minotti, dal titolo “Noi non siamo napoletani”. In questo articolo si fa riferimento, in modo alquanto razzista, alle cosiddette “differenze” fra le due tifoserie, ma intese come posizione geografica, modo di vivere e abitudini. In più c’è un riferimento chiaro ad un gol di Maradona. Questo il contenuto dell’editoriale che a giusta ragione ha fatto arrabbiare i tifosi azzurri.

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“Le sfide tra Udinese e Napoli sono sempre state molto accese, sia quelle disputate al Friuli come quelle giocate al San Paolo, precedute e susseguite da polemiche senza fine, tanto da rientrare tra le partite più sentite, specialmente dai tifosi bianconeri. 

Le differenze tra le due tifoserie sono evidenti, geografiche, culturali, gastronomiche, comportamentali, ma c’è un’ulteriore serie di motivi per i quali si differenziano, per i quali noi non siamo napoletani :

mai un nostro giocatore si è permesso di segnare con la mano, come fece Maradona, il più grande calciatore come il più antisportivo, nella stagione 1984/85 allo stadio Friuli ;
se subiamo una sconfitta ingiusta a malapena protestiamo, e il giorno dopo ricominciamo, ci rimbocchiamo le maniche, guardiamo avanti ;
se otteniamo una vittoria festeggiamo, non considerandola una cosa dovuta o normale ;
non abbiamo il cronista tifoso, che magari denigra la squadra avversaria ;
alla vigilia di una partita così importante, non sarebbe nel nostro stile chiedere il ritorno di un giocatore nel mercato di gennaio, creandone un caso, facendo nomi di possibili scambi, influenzando quel calciatore, per poi scaricarlo, dimenticarlo, non appena rientrerà quello infortunato.

Anche quest’anno Di Natale non giocherà, ma almeno questa volta è per ovvi motivi, e se non abbiamo un Marekiaro da guardare, quantomeno andremo a sgarfare”.

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