ESCLUSIVA – V. Riccio (pres. Scuola calcio): “Oggi doppio test con le squadre del Napoli, in un pomeriggio di crescita e divertimento”
Il settore giovanile come spesso si dice è la base per i ragazzi del futuro in un contesto come quello professionistico. Avere contatti con le scuole calcio è una base solida e fondamentale per un vivaio sempre più all’avanguardia. Ilnapolionline.com ha intervistato il presidente della scuola calcio Vincenzo Riccio sul momento del settore giovanile azzurro e tanto altro.
Vorrei un mini-bilancio del rendimento delle varie squadre della tua scuola calcio nei rispettivi campionati? “La mia filosofia è quello di vedere i ragazzi divertirsi e crescere nel contesto calcistico. Invece molti mi dicono solo una parola vincere, purtroppo per molte persone, genitori compresi, senza questo concetto si teme il peggio per i loro figli, mentre io vorrei una crescita generale di tutti i ragazzi che vedo ogni giorno sul campo. Vorrei elogiare tutti gli istruttori delle varie squadre, perché grazie a loro che i risultati sul campo sono soddisfcenti”.
Oggi per le tue varie rappresentative della scuola calcio ci saranno due test amichevoli contro il Napoli 2003 di Sorano e i 2004 di Fabris. Aspettative da questi due match? “Vorrei dirti che le nostre squadre che scenderanno in campo saranno pari età delle compagini azzurre, questo per giocarci al meglio le sfide. Sappiamo ovviamente la differenza di valori, questo è evidente, naturalmente cercheremo di onorare al meglio i match, ma soprattutto divertirci in un pomeriggio di calcio sul campo di “Brusciano” “.
Come giudichi fino ad ora la stagione del settore giovanile azzurro, dove Grava e il suo staff stanno lavorando al meglio per riportare il club a grandi livello sul concetto di vivaio? “Io conosco molto bene Gianluca e ti posso dire che i risultati sono fino ad ora positivi. Si stanno di nuovo riallacciando i rapporti con le scuole calcio e credimi è un elemento essenziale per far sì che un settore giovanile possa essere competitivo. Senza dimenticare che i tecnici delle rispettive squadre, sono persone serie e competenti, dove stanno portando la loro esperienza alle varie squadre. Persone come: Marino, Fabris, Sorano, Carnevale, Nocerino , Chiaiese e Saurini non sono solo bravissimi allenatori ma anche uomini straordinari e sono contento di come si stanno comportando con le loro compagini, perciò sono in mani sicure”.
Nel Napoli 2002 gioca Nello D’Onofrio e nella Primavera Alessio Ritieni, due ragazzi che provengono dalla tua scuola calcio. Quanti margini di miglioramento hanno nel contesto azzurro? “Per quanto riguarda Nello D’Onofrio è un calciatore ben messo dal punto di vista fisico oltre a possedere un’ottima tecnica, un difensore centrale sinistro davvero interessante, ha ampi margini di crescita e può far bene già quest’anno con il Napoli allenato da Chiaiese. Su Alessio Ritieni dico che mi farebbe piacere vederlo qualche volta in campo, anche se sono contento del suo debutto in ambito internazionale in Youth League. Il ragazzo è un esterno sinistro, ruolo dove attualmente gioca Raffaele Russo, è un classe ’99 e certamente avendo un biennio davanti c’è il tempo per poterlo vedere in campo. L’unico suo limite è caratteriale, è timido, introverso, però per il resto ha ampi margini di crescita e mi auguro che possa avere le sue occasioni per dimostrare tutto il suo valore”.
Secondo te il Napoli come settore giovanile è giusto che punti sempre sui ragazzi del territorio, oppure fare come altri club acquistare ragazzi africani o sudamericani per arrivare ai successi? “Io credo che la strada tracciata dal Napoli è molto positiva. Riallacciare i rapporti con le scuole calcio è secondo me un’ottima come scelta, perché così si insegna ai ragazzi le basi di questo sport. E’ chiaro che altre società scelgono di prendere gli stranieri per puntare al massimo risultato è una scelta da rispettare ma che io non condivido. Se poi vediamo ci sono sempre meno italiani e questo è uno svantaggio non indifferente. Io credo che Grava e il suo staff stanno navigando nella giusta direzione e sono convinto che tra un paio di anni i risultati saranno soddisfacenti”.
Infine come giudichi la convocazione di Armando Izzo nella nazionale di Giampiero Ventura? “Ne parlai qualche giorno fa con mia moglie a casa e dissi che i tanti sacrifici fatti nella vita da Armando Izzo sono stati premiati con la nazionale maggiore. Lui è nato a Scampia e ovviamente non è stata facile la sua vita dentro e fuori dal campo, ma con il tempo si è levato diverse sacrifici. Molti spesso mi dicono che ci vogliono le raccomandazioni per andare avanti a grandi livelli, io naturalmente penso che lavorando sodo come ha fatto Armando e tanti ragazzi come lui si arriva in alto e sono felice per questa convocazione nell’Italia”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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