Il punto della situazione – di R. Muni: “Un urlo strozzato in gola”

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Il Napoli non riesce a venire a capo della crisi di risultati che lo attanaglia da oltre un mese e con la Lazio non va oltre il pareggio casalingo. Al gol di un Hamsik in formato gigante, fa da contraltare il pareggio incassato per mano di Keita, dopo appena sessanta secondi dal vantaggio. Con la Lazio si è rivisto tutto il repertorio del Napoli di questo scorcio di stagione. HamsikGrandissimo fraseggio e massiccio possesso palla, nonostante le dichiarazioni di Simone Inzaghi, tecnico biancoceleste. Verticalizzazioni e tagli del tridente versione light, orchestrati da Marek Hamsik che ha giocato per se e per Diawara, giganteggiando in lungo e in largo, hanno fatto immaginare un ritorno al successo che sarebbe stato più che meritato. Ed effettivamente Marchetti, estremo difensore degli ospiti, ha levato almeno due palloni destinati a finire in fondo al sacco. Si è visto anche il repertorio peggiore degli azzurri che sta tutto nel gol subito sul proprio palo da Reina, in evidente affanno. ReinaUn leader come il buon Pepe non può e non deve essere messo in discussione così come non si può esporre a certe figure un personaggio del suo calibro. La pioggia di critiche che gli sono piovute addosso rasentano l’ingratitudine, tenuto conto di quanto Reina sia attaccato alla maglia che indossa ed alla città che rappresenta. Nella serata di Torino, sentirlo preso di mira dall’orribile pubblico bianconero ci ha inorgoglito, avvicinandolo al mito del D10S. E ancora: Koulibaly è stato il muro di gomma contro cui sono andati a sbattere tutti coloro che avevano intenzione di passare dalle sue parti, mentre Zielinski è sembrato a corto di idee, limitandosi a svolgere il compitino, senza nulla aggiungere alla causa. Due punti persi e con essi la possibilità di giungere alla sosta con tre punti in più in classifica e con il morale più sollevato. GabbiadiniInvece niente da fare, l’urlo liberatorio per una vittoria di prestigio è stato strozzato dal gol di Keita, dalle prodette di Marchetti e da quegli errori che sono il frutto delle sbagliate scelte fatte durante la scorsa estate. A costo di essere ripetitivi, dei tre nodi da sciogliere ne sono rimasti due in sospeso: la questione del vice Reina, nonché possibile erede del portierone spagnolo e quello relativo a Manolo Gabbiadini. Si è già detto e scritto tutto sulle difficoltà che Gabbiadini deve fronteggiare quando è schierato da punta centrale in un tridente e l’assenza di Milik non ne sta favorendo il rilancio. E’ altrettanto noto che da ala destra nel tridente di Sarri non riuscirebbe a garantire la stessa duttilità di Callejòn e Giaccherini e, pertanto, è una pista tattica non percorribile. Era in sede di calciomercato che il Napoli avrebbe dovuto risolvere questo problema e questo appunto è riferito sia alla società che all’allenatore che avrebbe dovuto valutare e dare indicazioni a Giuntoli in tal senso. Ad oggi, senza Milik, tra l’altro venuto a Napoli per fare la riserva, il Napoli si trova di fatto senza centravanti e la mole di gioco che la squadra riesce a finalizzare a fatica ne acuiscono la mancanza.milik In altre parole, il Napoli deve creare dieci per raccogliere uno e basta il minimo svarione difensivo per gettare al vento quell’uno faticosamente raccolto. E’ questo il canovaccio della squadra azzurra, all’indomani dell’infortunio del centravanti polacco e, con ogni probabilità, così sarà almeno fino al prossimo calciomercato di gennaio. Il crollo dal secondo posto, ad uno punto di distanza dalla Juve capolista, fino all’attuale sesto che vedrebbe il Napoli fuori dall’Europa, è la logica ed inesorabile conseguenza di questo stato di cose. Tuttavia qualcosa da recriminare esiste. In primis, i due rigori negati alla squadra di Sarri sui campi del Pescara e del Genoa che, almeno potenzialmente, avrebbero potuto garantire quattro punti in più. Inoltre, partite come quella con la Lazio, gridano vendetta perchè ai punti, se si fosse trattato di pugilato, il Napoli avrebbe stravinto. In momenti come questo si vedono in faccia i tifosi, che devono sostenere la squadra del cuore in maniera incondizionata ed il tecnico nativo di Bagnoli che, per la prima volta da quando siede sulla panchina del Napoli, deve tirare fuori dal cilindro la soluzione giusta, il colpo di magia, per tirare fuori il Napoli da questo pantano, da questa crisi di risultati. Avanti Napoli…Avanti!!!

 

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni

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