Simoni: “Se giochi solo bene e non vinci, ti rompono le scatole…Il mix giusto è quello dell’ Atalanta!”

0

Giocar bene o essere esclusivamente pragmatici? Sembra essere questo uno dei quesiti più ricorrenti in questi primi mesi della stagione 2016-2017…Parla dell’ argomento un noto allenatore italiano, sedutosi tra l’altro, su panchine prestigiose come quella dell’ Inter e del Napoli…Gigi Simoni… 

Factory della Comunicazione

Gigi Simoni, si offende se diciamo che lei è stato un fautore del calcio essenziale? «Non mi offendo se mi consente di cambiare aggettivo: diciamo pragmatico. E se non dimentica che io giocavo con tre punte, e un centrocampista era quasi sempre una mezza punta. Per me buona difesa e risultato erano leggi, ma le mie squadre cercavano il gol e per quanto possibile cercavo di abbellire il gioco».

Lo farebbe anche oggi? «Oggi forse si esagera addirittura, con il pragmatismo: per pensare al risultato a volte non si abbellisce neanche quello che sarebbe possibile abbellire».

Dunque chiederle se in Italia si bada più al bello o al risultato è una domanda retorica? «Fare un buon calcio e perdere non piace a nessuno: non ci trovo nulla di scandaloso. E penso che qualunque intransigenza, anche quella degli oltranzisti del calcio solo offensivo, diventa utopia».

Allude? «No, ma le faccio l’esempio De Boer: l’ho sentito più di una volta dire “Oggi abbiamo giocato meglio noi”. Ammettiamo che fosse vero: a cosa gli è servito, se ha fatto così pochi punti? Se non ha potuto non dico completare, ma quasi neanche porre le basi del suo progetto?».

Nel nostro campionato ci sono oltranzisti? «No, perché in Italia se non vinci sei scarso: punto. E comunque quelli che dicono che se giochi bene vinci di sicuro le partite sono in ogni caso una minoranza».

Chi gioca bene, in Italia? «La Roma, sicuramente il Napoli. Però, le chiedo: se quest’anno Sarri arriva quarto dopo aver giocato ­ supponiamo ­ il miglior calcio d’Italia, De Laurentiis gli rompe le scatole o no?».

Di sicuro nessuno sta rompendo le scatole a Montella. «Il Milan non gioca un calcio bellissimo, semmai pratico, ma ha un numero bellissimo, e forse insperato, alla voce «punti». Montella a Firenze poteva permettersi di curare il bel gioco almeno quanto la classifica, adesso sicuramente meno. E allora fa bene a puntare anche su una difesa solida ed equilibri chiari».

E la Juve? «Non l’ho messa fra le squadre che giocano il calcio qualitativamente migliore, ma non è un suo dovere giocarlo solo perché ha la rosa più forte: anche per loro, forse soprattutto per loro, il dovere è vincere. E vincerà anche quest’anno».

Ma giocava meglio gli anni scorsi? «Forse sì, ma aveva una squadra più giovane e soprattutto una rosa più ristretta: Allegri, per far giocare tutti, forse sta faticando un po’ di più a perfezionare certi meccanismi. Quelli che fanno giocare meglio».

Sembrava faticasse anche Gasperini, invece… «Ecco, ha fatto l’esempio giusto: l’Atalanta mi sembra il giusto mezzo fra bel gioco e concretezza. Ha raggiunto una sua completezza, mescolando qualità, aggressività, ordine: mi ricorda il Sassuolo dell’anno scorso»

Fonte gasport

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.