Taglialatela su Reina: “Pepe tornerà grande così come ha fatto Buffon”
Il Corriere dello Sport ha riaggiunto l’ex portiere del Napoli, Pino Taglialatela. L’ex estremo difensore azzurro ha parlato dell’attuale portiere partenopeo Pepe Reina che non sta passando un momento troppo felice alla luce degli ultimi errori commessi. Ilnapolionline.com riporta l’intervista fatta a Taglialatela.
Non è il miglior momento di Reina, questo. «Però credo sia, seppur banale, inevitabile sottolineare che periodi chiaroscuro se ne vivono. Capita anche ai grandi, categoria alla quale Reina continua ad appartenere».
E’ dura la vita di un portiere, Taglialatela. «E non è cambiato nulla rispetto ai miei tempi: l’errore rimane inchiodato nella testa della gente per un po’ mentre le prodezze vengono dimenticate. Reina è incappato in un infortunio ed il primo a rendersene conto, a darne testimonianza attraverso la reazione stizzita, è stato proprio lui».
Il resto lo fanno gli attaccanti. «Se il Napoli avesse vinto, come sarebbe stato giusto, nessuno si sarebbe soffermato. I successi mandano in cavalleria anche le disavventure. E invece ora si ricama su quell’incidente. Si fanno i conti dei punti persi e si scordano quelli guadagnati grazie ad un miracolo».
Andava meglio l’anno scorso. «E magari andrà meglio tra qualche settimana. Ci sono le fasi anche nello sport, mica soltanto nella vita. Però ricordo che contro l’Empoli, ad esempio, Reina fu sublime su Maccarone; magari, senza quel capolavoro, sarebbe cambiata quella partita. Però conosco le regole e Pepe ne sa sicuramente più di me: bisogna saper aspettare e lui ha talmente tanto carattere che sa come si fa».
In casi del genere la frase ricorrente è…? «E’ vecchio. Ha smesso di fare i miracoli. Sono i luoghi comuni del calcio. Si è detto di chiunque, anche di Buffon che è un monumento. Ha dovuto fronteggiare piccole crisi, che appartengono alle carriere più brillanti, e vedete in che modo ne è uscito».
Lei di Reina è estimatore. «Ma non sono cieco, sono onesto e rimango tra i suoi sostenitori. E’ indiscutibile che sul tiro di Keita si poteva fare meglio, ma questo lo ha lasciato capire immediatamente proprio Pepe. Ed il suo atteggiamento è stato inequivocabile: s’è preso le colpe, picchiandosi la testa. Peccato, ma non si può tornare indietro, bisogna guardare avanti. Il Napoli ha un portiere di statura mondiale, di personalità spiccata ed anche di talento. Bisogna aver fiducia in lui e non lasciarsi condizionare da qualche errore».
La Redazione