I tre tifosi azzurri rientrano dalla Turchia…ma il “caso” è tutt’altro che chiuso

0

I tre tifosi del Napoli, Giuseppe Nota, Massimiliano Alba ed Emanuele Iasevoli, arrestati in Turchia all’aeroporto mentre stavano per rientrare da Istanbul dopo Besiktas-Napoli, stamattina torneranno a casa. La vicenda non è stata chiara sin dal primo momento, sia nei termini dell’arresto, che di fatto non aveva nessun capo d’imputazione, sia nei trattamenti subiti dai tre napoletani. “Sono totalmente estranei ai fatti sottolinea il loro legale in Italia, Emilio Coppola e sono stati indebitamente trattenuti per oltre 24 ore. Non sono stati colti in flagranza di reato, sono stati fermati al gate dell’aeroporto con modalità discutibili e hanno passato una notte in cella senza nessun capo d’accusa. Inoltre al momento degli scontri in metropolitana erano già sul treno, tant’è che nei filmati della videosorveglianza non sono stati identificati e per questo rilasciati“.

Factory della Comunicazione

Invece per quanto riguarda la gestione della cosa da parte della polizia turca c’è un discorso a parte da fare. I tre napoletani, tutti e tre quarantenni e residenti ai Quartieri Spagnoli, sono stati sottoposti anche ad alcuni prelievi sanguigni e ad altri esami non previsti dalla legge e con una privazione della libertà personale per circa 40 ore pur senza essergli contestato alcun addebito. I legali stanno esaminando la possibilità di ricorrere alla Corte Europea dei diritti dell’uomo per ottenere giustizia.

Sul punto sono intervenuti anche tre consiglieri comunali di Napoli, Eleonora de Majo, Rosario Andreozzi e Pietro Rinaldi, e il presidente della III municipalità Ivo Poggiani. Dopo aver invocato l’immediato rientro in città dei tre, hanno condannato la gestione della vicenda da parte delle autorità turche. “La dinamica dell’arresto è stata assurda – si legge in una nota – A seguito della partita sono state invece innumerevoli le violenze gratuite perpetuate ai danni dei napoletani dalla polizia di Erdogan, che oramai da mesi agisce impunita delle strade del paese, dando la sensazione di un vero e proprio regime militare nel quale sono concesse esecuzioni sommarie degli oppositori, carcerazioni di massa, torture ed altre innumerevoli violazioni delle libertà dei cittadini. Così anche la partita è diventata occasione per l’esercizio di questa brutalità gratuita. Basti pensare che l’immagine che ha girato sui social del tifoso napoletano accasciato a terra e quasi denudato non è un pestaggio ad opera dei tifosi della squadra avversaria ma ad opera delle forze dell’ordine turche. “Chiediamo – si legge infine – un intervento immediato delle autorità italiane per denunciare nelle sedi opportune i soprusi impuniti delle forze dell’ordine di Istanbul”.

Fonte Il Mattino

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.