Mertens in conferenza: “Ma cosa ha fatto il Besiktas più di noi?”
Una delle sue migliori prestazioni napoletane. Ma anche la serata più amara. Difficile vedere il buono dopo la sconfitta di Champions, impossibile non soffermarsi sulle negatività della serata. Mertens ha l’espressione corrucciata, dire che è deluso è poco. Lui che da debuttante come falso centravanti è stato il migliore in campo in assoluto: pressing asfissiante, ricerca continua della profondità e degli spazi, un gol sfiorato e un altro segnato, oltre ai due rigori procurati.
«Che dire? Una sfortuna pazzesca»: è il modo di metabolizzare la sconfitta, il belga rivede il flash della gara e non si dà pace. «Ditemi: cosa ha fatto il Besiktas più di noi per meritare la vittoria?».
Però adesso butta così. Il Napoli è alla terza sconfitta consecutiva, la crisi è ufficialmente dichiarata perché è inutile nascondersi quando gli errori si ripetono con impressionante continuità. Mertens scuote la testa, probabilmente gli verrebbe da dire qualcos’altro che non la solita giustificazione. Gli ha fatto rabbia lasciare il San Paolo all’asciutto nella sua serata.
«Abbiamo fatto belle cose, altre ci sono riuscite meno però siamo stati noi a fare la gara e a creare le occasioni».
Appunto, e questo accresce i demeriti di una formazione in palese difficoltà dopo le illusioni di fine estate. Sarri aveva sfidato tutto e tutti lasciando fuori Gabbiadini, proprio a vantaggio di Mertens. Scelta discutibile inizialmente ma poi giustificata in pieno dal campo. Una mossa azzeccata, purtroppo una delle poche in un match dove ai turchi è bastato svolgere il compitino per tornarsene in patria con i tre punti. Dries falso nueve ha straconvinto. Non ha dato punti di riferimento ai colossi del Besiktas, ha ovviamente scambiato e giocato sempre palla a terra, ha fatto la differenza in velocità, furbo come pochi nel cercare i due rigori, vero leader quando ha svegliato il tifo del San Paolo, anche questo dormiente di fronte al casino incessante dei duemila fans turchi. Sarebbe tutto da incorniciare se non fosse per quel maledetto risultato finale. Non è un problema fisico, o almeno non sarebbe tale. Mertens esclude cali di condizione atletica.
«Per correre, corriamo. Magari qualcuno potrà dire che corriamo male ma non è così. I dati sono sotto gli occhi tutti, copriamo distanze sempre maggiori rispetto ai nostri avversari. Era accaduta la stessa cosa anche sabato contro la Roma. Quindi il problema non è questo».
L’assenza di Milik sta creando più danni del previsto, anche se proprio l’esperimento di ieri sera sembra aver messo una pezza al problema. «Non è nemmeno questo. Abbiamo creato occasioni in campionato e in Europa. Se tutti i nostri problemi dipendessero da Milik allora vorrebbe dire che l’attacco non è in grado di costruire azioni pericolose. Non voglio togliere meriti al Besiktas però fare tre gol con tre tiri in porta è pazzesco. Fa male perdere in questo modo, fa proprio male».
E allora sotto a rimboccarsi le maniche. Mertens lo ha già fatto, forte di una partita per lui indimenticabile. «Io dico soltanto che dobbiamo rialzare immediatamente la testa».
Pensiero condiviso da Reina, onesto nel fare autocritica. «Ho sbagliato pure io, soprattutto sul secondo gol. Accettiamo le critiche, ci faranno crescere. Ma il San Paolo ci stia vicino, non trovo giusti i fischi verso Jorginho e Insigne»
Fonte: Il Mattino