Di nuovo la Champions in uno stadio fatiscente. L’inizio dei lavori al San Paolo slitta ancora

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Sicuramente il San Paolo non è un gran bel biglietto da visita per la partita di stasera, dove ci saranno tv di tutta Europa e nazionali, e tifosi stranieri, ma non lo è nemmeno per le partite di campionato. Insomma lo stadio di Fuorigrotta e le relative strade per arrivarci, e tutto ciò che lo circonda non è ciò che rispecchia una grande squadra e una grande città qual’è Napoli. Oggi Il Mattino scrive: “Il San Paolo è come sei anni fa, fatiscente, sporco, pericoloso dentro e difficilissimo da raggiungere. Di più, gli annunciati lavori di riqualificazione che sarebbero dovuti già iniziare, hanno subito un ulteriore slittamento, forse i cantieri saranno aperti solo a fine mese. Nella sostanza – il mutuo contratto dal Comune proprietario dell’impianto con il Credito sportivo da 25 milioni – non è ancora messo a frutto, per ora è solo un debito. Arrivare al San Paolo è una disavventura che inizia appena usciti dalla stazione della metropolitana di campi Flegrei, e se mamma e papà hanno deciso di portare i figli allo stadio approfittando dei prezzi family, il percorso per arrivare alla tribuna è simile all’attraversamento di un terreno minato. Dalla stazione alla tribuna si passa per piazzale Tecchio, si cammina su migliaia di bottiglie di vetro e lattine, l’inciviltà la fa da padrona, ma non c’è un cassonetto, una pattuglia di vigili, un minimo di personale Asìa a raccogliere quei cocci che si frantumano e finiscono sotto i piedi. Fuorigrotta è terra di nessuno. Anzi di ambulanti abusivi che la fanno da padrone. Si è costretti a camminare sui cocci rotti perché i giardinetti, le piazze e gli attraversamenti pedonali sono una esclusiva dei parcheggiatori abusivi, manovalanza dei clan del luogo. Cinque euro ad auto, ne sono migliaia, alla camorra la partita del Napoli tra parcheggiatori abusivi, venditori di Borghetti pezzottati e sciarpe false fa incassare centinaia di migliaia di euro. Si arriva dentro l’impianto e non ci sono i bagni, ci si accuccia su sediolini sporchi e malmessi, se si vuole uscire si trovano le vie di fuga ostruite, ci sono le gradinate allagate, e come se non bastasse in un contesto simile acquistare un bicchiere d’acqua costa tre euro. L’uscita dallo stadio se possibile è ancora peggiore: sono i motorini che sfrecciano tra la gente il pericolo da affrontare, gli investimenti e le cadute non si contano. Gestire una piazza, raccogliere la spazzatura, cacciare i parcheggiatori abusivi sono cose che si possono fare a costo zero.

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Veniamo al San Paolo, si diceva della spesa di 25 milioni, a cosa serviranno? Sono 17 gli interventi programmati, tempo di realizzazione, se va tutto bene, due anni: al primo posto la «sostituzione della totalità dei sediolini». Poi «sistemazione eimpermeabilizzazione delle gradinate», «sistemazione dei piazzali». La «messa in sicurezza delle carpenterie metalliche e delle bullonature», «la messa in sicurezza della copertura esistente con integrazione analoga «laddove è necessario». «Il rifacimento dei bagni esistenti» e soprattutto «la realizzazione di nuovi blocchi bagni»”.

Stadio San Paolo

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