Il Mattino, nell’ anno del 90° anniversario della storia azzurra, racconta il Napoli. Dalla vittoria della Coppa Italia, nel 1962, unica squadra ad aver vinto il trofeo militando nel campionato di serie B, alla vittoria nella notte di Doha, con Benitez ed Higuain e Rafael protagonista tra i pali. Passando per gli scudetti, la notte di Stoccarda e, ovviamente, Peppe Bruscolotti. E’ in sala “pal’ ‘e fierro”, è uomo da record, con le sue 511 presenze con la maglia del Napoli. Ricorda emozionato il passato, ma non disdegna il presente: «Rispetto ai nomi degli svincolati che ho letto in giro, le alternative a Milik che abbiamo in casa sono molto ma molto migliori. Il falso centravanti può essere la mossa giusta. E poi basta parlare di Higuain, ormai fa parte del passato». Si parla invece di Sarri, delle sue frasi a proposito della Juve («Fa un campionato a parte»). Per Bruscolotti, «conoscendo il carattere di questo allenatore, è un modo di liberare la squadra dalla pressione e caricarsela sulle spalle. Di motivare i suoi uomini». Come fece lui con Diego, quando gli cedette la fascia di capitano a sua volta ricevuta da un altro totem della storia del Napoli, Antonio Juliano: «Fu un gesto sentito, avevo capito subito che Diego sarebbe diventato il simbolo, il trascinatore del Napoli. Fu anche un modo per dire: non ho tanti anni ancora da giocare, fammi vincere presto questo scudetto».