«Non direi mai che voglio allenare la Lazio perché sarebbe sleale nei confronti di Inzaghi, però mi farebbe assai piacere farlo. Magari come vice di Bruno Giordano». Ha detto Diego Maradona alla radio ufficiale del club del presidente Lotito. Chiarisce poi che è solo una battuta. «Io più laziale che romanista? Io ho solo una maglia, quella del Napoli. E io non tradisco». E così lascia intendere che l’aver cantato il ritornello dell’inno della Lazio, quel «vola, un’aquila nel cielo» era solo un modo garbato di dire grazie alla Lazio «per la sua ospitalità». Si dice che in occasione della “Partita della Pace” abbia scelto il quartiere generale dei biancoazzurri e non Trigoria per evitare l’accendersi di polemiche in vista di Napoli- Roma. Ma magari lo ha fatto solo perché qui ha trovato chi gli ha spalancato le porte… All’Hilton ad attenderlo c’erano Bruscolotti e Giordano. «Sì sono qui, è sempre bello rivedere Diego, ti fa sentire giovane, ti fa tornare indietro nel tempo con i ricordi. Quando stiamo assieme, ci vengono in mente cose che uno pensava di aver dimenticato. Quando vedo che è in Italia non prendo mai impegni, so che all’improvviso può arrivare la sua telefonata» dice Bruscolotti. Oggi Diego è atteso da Papa Francesco, poi lascerà l’Italia, probabilmente sabato. Difficilmente verrà al San Paolo per la gara tra Roma e Napoli. Anche se con Diego padre tutto è sempre possibile (Il Mattino)