Joan Capdevila: “Il Napoli di Sarri si differenzia dal tatticismo della serie A”
Secondo l'ex calciatore del Deportivo l'Italia parte favorita contro la Spagna
Italia-Spagna è un match che si è ripetuto tante volte negli ultimi anni e per Capdevila, di nuovo Italia-Spagna. «Si tratta ormai di una classica europea e anche mondiale. A Torino vedo l’Italia leggermente favorita per via del fattore campo, ma la Spagna farà la sua partita. Sarà importante segnare per primi per imporre il proprio gioco».
Come visse quella rocambolesca vittoria ai rigori della Spagna nell’Europeo 2008? «Fu un incontro molto intenso, 120 minuti di nervi nei quali riuscimmo a imporci soprattutto sotto l’aspetto mentale. Quella vittoria ai rigori ha cambiato la storia della Spagna dando il la a un ciclo indimenticabile».
Di fronte ci sono due nazionali che hanno cambiato da poco allenatore: cosa cambia con l’arrivo di Lopetegui per la Spagna? «Credo che Lopetegui vorrà partire da zero per creare un nuovo ciclo. È un tecnico che sa fare il suo mestiere e vorrà creare il giusto mix tra calciatori esperti e giovani, che devono fare un passo avanti».
Reina può essere uno dei senatori adatti a creare il nuovo gruppo? «Senza dubbio. Pepe non è solamente un grande portiere ma anche un uomo spogliatoio eccellente, un leader dentro e fuori dal campo. Per questo la sua convocazione non mi stupisce. Con lui ho avuto la fortuna di condividere le splendide esperienze dell’Europeo 2008 e del Mondiale 2010 e so quanto può aiutare i giovani a inserirsi ed a prendere fiducia».
Che ne pensa, invece, del ritorno in nazionale dell’altro azzurro Callejon? «Se è qui è perché se l’è meritato. Il suo rendimento nel Napoli è elevato ed è giusto che abbia la sua opportunità. Callejon è cosciente che facendo bene in Italia potrà tornare a vestire la maglia della Roja».
Era dai tempi di Luis Suarez che uno spagnolo non segnava tanti gol in Italia. «Questo la dice tutta sull’eccellente stato di forma di José, che spero faccia bene con la Spagna. Inoltre, lui è un titolare indiscutibile nel Napoli, una squadra che seguo molto e per la quale simpatizzo».
Davvero? «Assolutamente. L’idea di gioco di Sarri, propositiva e virtuosa, è quasi unica in un campionato tattico come quello italiano dove è difficile imporsi».
Da dove deriva questa sua simpatia per il Napoli? «Da quando disputammo l’andata dei sedicesimi di Europa League nella stagione 2010-2011. Al San Paolo finì 0-0 ma ricordo la passione del pubblico di casa. L’ambiente di quella notte era qualcosa di magico».
Crede che il Napoli possa giocarsi le sue carte in Italia e in Europa? «Il Napoli è ormai una grande squadra. Domenica scorsa ha perso ma resta la principale rivale della Juventus nella lotta scudetto e spero vivamente che questo possa essere l’anno buono per vincerlo».
Potrebbe magari tornare al San Paolo ad assistere a qualche incontro. «Sarei felice di vedere dal vivo il prossimo Napoli-Juventus, soprattutto dopo la partenza di Higuain e tutte le polemiche che ne sono scaturite. Credo che sarà uno spettacolo incredibile e cercherò di esserci».
Fonte: Il Mattino
La Redazione