Il Mattino – Top club come il Barça hanno risorse fisiche e tecniche per chiudere le partite, anche il Napoli di Sarri lo è

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In una serata piena di adrenalina e grinta, il Napoli di Maurizio Sarri ha esordito al San Paolo per la seconda partita di Champions della fase a gironi, contro il Benfica, battendolo per 4-2. Una partita che ha emozionato e dato conferme, come scrive oggi Il Mattino: “C’è stato da parte del Napoli un approccio appena sofferto alla partita perché il Benfica- finché non è andato in tilt – ha funzionato bene sulle fasce, da dove sono partiti due pericoli in 4’, il secondo involontariamente favorito dall’infortunio di Albiol, sostituito da Maksimovic: il serbo, esordiente, ha esibito ottima padronanza del gioco sarriano. Gli azzurri hanno adesso piena consapevolezza dei propri mezzi, non arretrano davanti agli avversari e il simbolo, capitan Hamsik, ha fissato la svolta della partita, così come era accaduto contro il Chievo in campionato, con un colpo di testa su angolo che ha sorpreso Julio Cesar, in una delle peggiori serate di una carriera ormai finita a certi livelli. Stavolta è stata provvidenziale la sua capocciata nell’area del Benfica, dove spesso faceva capolino Allan: con i polmoni carichi, si lanciava in tutte le zone del campo per interferire nel gioco portoghese. Al Napoli, ormai maturo e consolidato anche a livello internazionale, sono bastati 7’ all’inizio della ripresa per chiudere i conti col Benfica. I top club come il Barça hanno risorse fisiche e tecniche per farlo e dunque anche la bella squadra di Sarri è tale”.

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