E’ di nuovo scontro Spalletti-Totti. Ilary Blasi reagisce così

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Ilary Blasi, conduttrice e show girl, moglie del capitano della Roma Francesco Totti, alla vigilia del 40° compleanno del marito, parla alla Gazzetta dello Sport, e dice il suo pensiero su tutti, senza peli sulla lingua, Spalletti e Pallotta compresi. “Adesso per lui si sta per chiudere un ciclo. Non solo perché finisce di giocare a calcio, ma perché dovrà iniziare un’altra vita”.

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SPALLETTI “Cosa ho provato quando l’hanno mandato via da Trigoria? Io di calcio non capisco nulla, ma è stato surreale. Fantascienza, non ci potevo credere. È stato cacciato da casa sua, non si fa. Appena tornò gli dissi: ‘Stasera si va allo stadio, dobbiamo essere là’. L’ovazione? In quei momenti i tifosi c’erano, non lo hanno mai abbandonato. Spalletti? Le scelte calcistiche sono opinabili ma non si discutono, però avrei qualcosa da ridire a livello umano, sulla persona. Nell’intervista alla Rai, che fece tanto scalpore, si capiva che Francesco chiedeva solo rispetto, ed era giusto. In quel momento non glielo stavano dando. Francesco non è uno polemico, lui parla quando tocca la palla. A casa, ad esempio, non ‘porta’ niente, ma da febbraio a maggio la cosa era talmente grossa… Era un momento delicato, non si fa così. Non ha mai chiesto di giocare, si è sempre messo seduto con umiltà ad aspettare. Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano, e Spalletti è stato un uomo piccolo. Punto. È la verità. Lui a parole ha detto anche delle cose stupende, ma a parole. Invece lo subisce. In un momento così difficile nella vita di un ragazzo che sta attraversando un passaggio importante, c’è modo e modo per comportarsi. È giusto proiettarsi nel futuro e provare a far grandi cose anche senza di lui, ma mi sembra che alla Roma rimanga ancora difficile… Io glielo auguro. Certo che si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l’ha saputo guidare in un percorso umano. Io le persone le giudico anche da questo. Quindi voto basso, molto basso”.

PALLOTTA “La sua frase ‘Il corpo non fa più quello che gli dice la mente’? Famme sta’ zitta, se no succede un casino… Mi verrebbe da dirgli: ‘Però anche la mente deve ragiona’ prima de parla’…’. Con i Sensi aveva un altro tipo di rapporto, era un figlioccio, ma quella era una conduzione più familiare, mentre questa più imprenditoriale”.

RITIRO “È una cosa che deve sentire lui. Se non fosse più a proprio agio, sarebbe il primo a deporre l’ascia di guerra. È intelligente. Anno più anno meno, ci siamo. Seguirlo all’estero? Certo. Usa o Arabia, è uguale, tanto sarebbe per poco tempo”.

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