Chi si lega al Napoli lo fa col cuore, i mercenari hanno vita breve in azzurro
Se il calcio diventasse uno sport dove investire il cuore, oltre che tanto ma tanto denaro, allora sarebbe più bello andare allo stadio, sarebbe più bello seguire la propria squadra, sarebbe più emozionante e perchè no, eccitante. Purtroppo il business che gira intorno a questo mondo ha superato ogni comprensibile limite e legarsi ad una maglia, a dei colori, è diventato così raro che i pochi eletti si possono contare sulle dita di una mano. Al Napoli per fortuna è ancora possibile sentire il cuore battere ad ogni calcio in campo, esultare con rabbia ad ogni errore, e urlare piangendo per una vittoria che stentava ad arrivare. Chi arriva in azzurro lo fa per scelta, e ci crede, al di là delle “palle sul blasone”. E poi andare via è impossibile. Chi si lega alla maglia azzurra stenta a credere che tanto amore possa fruttare il suo muoversi in campo, il suo sudare e lavorare per dare gioia ai tifosi, che in fondo sono l’anima di ogni squadra, o almeno così dovrebbe essere, sempre. Ieri il Napoli ha regalato un’altra vittoria ai suoi tifosi, e quanto è bello vedere lo sfogo liberatorio della squadra dopo i gol, come ad aspettare qualcosa che gli spetta di diritto, proprio in virtù della fedeltà e della fiducia messa in ogni singolo allenamento, in ogni partita. I mercenari al Napoli hanno sempre avuto vita breve, chi si lega al denaro o alla fame di successo veloce, non dura più di un’onda che si schianta sugli scogli di Mergellina!
A cura di Emilia Verde
Foto Italo Cuomo (SCCN)