IlTalentonline – Fischer, il re social del dribbling

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I social sono diventati la biografia digitale dei calciatori dei nostri giorni, una finestra sulla vita sia pubblica che privata per conoscerne carattere, abitudini e stili di vita. Oggi abbiamo fatto un salto sul profilo ufficiale Instagram di Viktor Fischer per tratteggiare i contorni del danese. Foto di azioni di gioco con le maglie di Ajax, Danimarca e Middlesbrough; scatti di abbracci ed esultanze con i compagni amici; selfie con i piccoli fan. Poco narcisismo, esibizionismo, tanti momenti di calcio da ricordare. Il primo rullino fotografico del ragazzo di Aarhus è datato 1999, anno in cui inizia a calciare nel Lyseng quando aveva appena 5 anni. Poi entra nel settore giovanile del club della sua città natale, prima di emigrare al ben più blasonato Midtjylland. Attenzionato dall’Ajax, diventa un “lanciere” per 1.3 milioni di euro e ne va a rafforzare la selezione under 19 nell’estate 2011. E’ un calciatore professionista dalla stagione 2012/2013, dalla Supercoppa d’Olanda persa contro il Psv. Esordio amaro che poi si tramuterà in una stagione dolce, a tratti dolcissima. Difende i colori della sua squadra sia in Champions League che in EL, aggiornando il tabellino a 10 reti e 5 assist stagionali in Eredivisie e offrendo un apporto decisivo nella corsa al titolo d’Olanda. Bissato l’annata successiva, con tanto di Supercoppa vinta stavolta. Ad Amsterdam si accorgono, partita dopo partita, di avere un brillante tra le mani ma uno stiramento alla coscia ne limiterà la lucentezza: 78 partite saltate, 389 giorni trascorsi senza inventare dribbling. L’Eredivise 15 – 16 è stata l’occasione per rivederlo in campo, protagonista in occasione di 12 marcature e 4 passaggi vincenti. Ma il suo tempo all’Ajax finisce qui, c’è la Premier ad aspettarlo.Fischer 1 Il Middlesbrough fa suo il cartellino per 5 milioni di euro, assicurandosi così questo esterno d’attacco sinistro di piede destro. Uno che viene a giocare molto dentro al campo, garantendo anche tanti inserimenti senza palla. Anarchico tatticamente, dimostra buone attitudini anche col piede debole, ma, certe volte, finisce per approcciarsi al pallone con poca concentrazione. Pregevole nella conduzione della sfera, risolutivo con delle imbucate in verticale dal limite dell’area a mandare il compagno in porta. Gioca di prima intenzione, è cattivo sotto porta, reattivo e sempre pronto allo scatto. Finisce spesso per irritarsi quando non viene servito dai compagni, concedergli la profondità invece è un peccato mortale. Viktor Fischer, l’hashtag del talento.

Factory della Comunicazione

A cura di Francesca Flavio

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