Il pericolo degli striscioni può essere, qualche “cane sciolto” che prende l’ iniziativa
Prima grande disgrazia, la cessione di Higuain alla Juventus che ne ha pagato la clausola rescissoria. Vendita obbligata ma che non ha portato a nessun acquisto di rilievo malgrado in bilancio siano entrati 45 milioni, prima di due tranche per il pagamento dell’argentino. Da qui, l’ira dei tifosi: progetto che non convince e che ha spinto l’asso sudamericano ad andare via e presidente colpevole. De Laurentiis da punire, anche con la violenza. Che probabilmente sia metaforica, importa poco: sulla questione si è già mossa la Digos di Napoli che, dopo aver raccolto gli elementi, sta avviando le indagini per identificare gli autori degli striscioni. Oltre alla firma, avrebbero in comune anche lo stile e quindi è praticamente sicuro che siano stati confezionati dallo stesso gruppo, che poi li abbia sistemati nei vari punti della città. Per il momento non si procede per le minacce, visto che non c’è una querela da parte di Aurelio De Laurentiis né dalla società, ma gli investigatori sono intenzionati a non prendere la cosa sotto gamba. Non è la prima contestazione contro il presidente, ma finora, escludendo uno striscione comparso in curva A in cui si chiedeva a De Laurentiis se volesse fare la fine di Ferlaino, non c’erano state minacce. La memoria corre alla stagione 2000-2001, quando due molotov furono lanciate nella villa dell’ex presidente. Molto scarse le possibilità che dietro le scritte comparse ieri ci sia la reale intenzione di aggredire De Laurentiis, ma il pericolo verosimile è che quelle scritte possano in qualche modo istigare qualche tifoso esasperato dalla campagna acquisti considerata insoddisfacente, non obbligatoriamente legato ai gruppi organizzati. Intanto, il mondo ultrà viene costantemente monitorato. Nei giorni scorsi, in occasione del novantesimo compleanno della società, con un volantino firmato curva A Napoli è stata diffusa la decisione di scioglimento del gruppo organizzato. Una mossa che trova in parte conferma nell’assenza dello striscione durante l’amichevole col Nizza, circostanza che però potrebbe anche essere imputata allo sciopero dei tifosi contro le politiche societarie, e che secondo la Digos sarebbe in parte derivata dalla rottura interna legata alla volontà di alcuni ultrà di aderire alla tessera del tifoso per poter prendere parte alle partite in trasferta.
Fonte: Il Mattino