Il solito braccio di ferro e il Collana rischia la chiusura
Il Comune di Napoli ieri mattina non si è presentato all’incontro con la Regione per la redazione dello stato di consistenza del Collana ai fini della riconsegna dell’impianto alla Regione che ne è il proprietario. Mercoledì sera l’ufficio Gestione Grandi Impianti del Comune aveva inviato un fax a firma di Gramanzini ed Esposito nel quale comunicava: «si ribadisce che questa Amministrazione non provvederà al rilascio dell’impianto né al compimento di alcun atto ad esso propedeutico per le ragioni già esposte nella precedente corrispondenza e nel ricorso proposto innanzi al Tar. Si diffida pertanto codesto Ente regionale dal compiere qualunque atto volto alla violazione del legittimo possesso esercitato da questo Ente». Ieri mattina i tecnici della direzione generale Beni strumentali di Palazzo Santa Lucia si sono comunque recati al Collana. Costatata l’assenza del Comune, ma con la presenza dei rappresentanti della Cesport, aggiudicatari della gara di gestione dell’impianto vomerese i tecnici hanno redatto un verbale corredato da numerose foto. I geometri Picascia e Sbrescia hanno scritto: «Dalla verifica si è constatato che lo stato dei luoghi presenta segni di ulteriori peggioramenti (rispetto al sopralluogo del gennaio 2015 ndr). Ancora una volta i tecnici della Regione Campania non hanno potuto constatare l’esistenza delle certificazioni necessarie a norma di legge a causa dell’assenza del Comune. Ad un primo esame visivo si ravvisa la necessità di eseguire una verifica strumentale di tutta l’impiantistica in ordine alla sussistenza dei requisiti di sicurezza». La conclusione potrebbe essere la chiusura del Collana per la mancata sicurezza dell’impianto previsto al primo posto nel cronoprogramma dei lavori da effettuare da parte degli aggiudicatari della gara. A giorni la Regione e la Cesport si costituiranno nel giudizio intentato dal Comune al Tribunale Regionale. Sull’argomento alla vigilia della sua partenza per le Olimpiadi di Rio il campione olimpionico nonché ct della nazionale di spada Sandro Cuomo, che ha una palestra proprio al Collana ed è una delle nove società della cordata vincitrice della gara, è intervenuto .«Ci sono voluti 12 anni di lavoro duro presso la palestra scherma dello stadio Collana per creare dei presupposti di successi, ma oggi il futuro della spada napoletana è incerto e tutto questo lavoro rischia di andare in fumo dal momento che lo stadio di proprietà della Regione e gestito da sempre dal Comune di Napoli, versa in condizioni drammatiche, sotto il profilo statico, normativo e di sicurezza, al punto che non si sa ancora se a settembre potrà aprire o no. Come tutti sanno prosegue Cuomo la Regione Campania ha bandito una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del Collana vinto dalla associazione Cesport – Ati Collana, ma al momento è tutto fermo a causa della resistenza del Comune a restituire l’impianto alla Regione e consentire l’inizio dei lavori. È stata vinta una gara di evidenza pubblica e due ricorsi al Tar, cos’altro bisogna fare per far rispettare la legge e consegnare l’impianto a chi ne ha legittimato il diritto? Mi auguro fortemente di non trovarci ad un nuovo caso PalaArgento, basterebbe poco per fare le cose per bene e dimostrare che a Napoli si può fare e bene, basterebbe che il Comune rispettasse la legge, liberasse l’impianto per consegnarlo ai legittimi affidatari per non darla vinta a chi, come Higuain, pensa che a Napoli non si possa mai vincere nulla».
Fonte: Il Mattino