Carratelli: “Niente lacreme napulitane perché Gonzalo Higuain non è stato mai uno di noi, né lui ci teneva ad esserlo”

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 È stato sempre un estraneo in casa. Con le sue insofferenze e le giornate apatiche. Sbolognato dal Real Madrid, è apparso evidente che soffrisse la destinazione nel golfo. Si era fatto crescere una barba di noia che lo rendeva più fo nelle partite senza gloria. Spesso sembrava annoiato. Nell’ultima stagione, però, s’era trasformato per la mitragliata dei gol grazie al sottile e tenace lavoro di Sarri e al concorso di tutta la squadra che giocava per lui, così rilanciato fra i primi cinque centravanti al mondo. Si sciolse improvvisamente. Andò incontro a Sarri per abbracciarlo d’impeto rischiando di travolgere il tecnico. Ballò sulle note di Un giorno all’improvviso nello stadio che voleva farne un idolo per sempre. Spontaneo per un attimo, ipocrita per sempre. Si dice che anche Benitez lasciò il Napoli perché De Laurentiis non rafforzava la squadra e la società. Balle! Rafa si sentiva di passaggio e aveva in tasca il contratto col Real Madrid quando se la filò senza neanche salutare. Né più né meno di Higuain. E anche Mazzarri, con l’ambizione di allenare l’Inter, chiuse il suo ciclo napoletano dicendo che non aveva più niente da dare. Si sa come si sgonfiò l’avventura interista di Mazzarri durata un campionato e undici giornate. E, al Real Madrid, Benitez durò appena diciotto partite. Higuain lascia numeri importanti, 146 gare, 91 gol, un campione da almanacco. Non ha mai sfondato nel cuore dei tifosi

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Fonte: Ilo mattino

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