Bianchi: “La squadra reagirà bene all’ addio di Higuain solo in un caso e vi spiego”
Ottavio Bianchi ha fatto la storia del Napoli, mettendo in bacheca scudetto e coppa Uefa. Era un altro Napoli, soprattutto un altro calcio.
Contava il pallone che rotolava e che si infilava nella rete. «Quello degli ultimi anni è solo business. Un mondo nel quale non mi riconosco ma io non faccio testo, appartengo a un’altra generazione».
Il tradimento alla fine si è consumato. «Non esistono le bandiere, non c’è più l’amore per la maglia, di quale tradimento parliamo? Non mi piace questo modo di ragionare tutto napoletano».
Vuol dire che ci piangiamo addosso? «Beh sì. Comprendo la rabbia e l’amarezza del momento, a mente fredda però c’è poco da piangere o da lamentarsi».
Non è che a Napoli stiano facendo salti di gioia. Hanno appena perso il loro calciatore simbolo, il migliore del campionato, uno dei più forti al mondo. «Allora capovolgo la domanda: siete davvero così dispiaciuti per aver incassato quasi cento milioni?»
È il gioco delle parti e basta? «La Juve ha fatto un affare a prenderlo e il Napoli un affarone a cederlo».
È difficile spiegarlo a una tifoseria arrabbiata come mai. «Altafini, Zoff, Ferrara, Cannavaro sono tutti finiti alla Juventus: anche loro sono stati traditori? I napoletani imparino a vedere pure il bicchiere mezzo pieno».
Però così non ci sarà mai partita contro lo strapotere della società bianconera. «I più potenti fanno man bassa. Sempre. Non solo in Italia: il Bayern non ha fatto lo stesso andando a saccheggiare il Borussia che era la rivale numero uno? Gli hanno portato via i migliori, a cominciare da Lewandowski».
Magari vien da chiedersi perché il Napoli non riesce a trattenere i suoi campioni. Ieri Lavezzi e Cavani, oggi Higuain. «La concorrenza ha più appeal, forza economica, progetti tecnici ambiziosi, organizzazione e strutture migliori. Queste sono differenze che lasciano riflettere: vi siete chiesti perché quest’estate altri calciatori meno reclamizzati di Higuain abbiano rifiutato la maglia azzurra?».
Vuol dire che solo gli inguaribili romantici hanno dato peso alle promesse del Pipita? «La pizza, il mandolino, Pulcinella, Higuain che canta e balla sotto la curva sono luoghi comuni che non reggono e ai quali il napoletano non deve dar credito. Oggi comanda la forza economica e quella ce l’ha la Juventus».
La squadra potrebbe risentire dell’addio di Higuain? «No, se arriverà un altro elemento di pari valore. I soldi ci sono ora».
Cosa fa in casi simili un allenatore per ricompattare lo spogliatoio? «Ci sono più vantaggi che svantaggi. Primo: Sarri non dovrà tenere in casa un giocatore contro voglia. Secondo: non ci saranno gelosie a livello d’ingaggio. Terzo: Sarri è bravo con gli elementi che ha. Uno corre con la macchina che gli viene messa a disposizione: continuerà a fare bene».
Se l’aspettava Higuain alla Juventus? «Sinceramente sì. Il malcontento del calciatore era nell’aria da tempo. E credo che il Napoli non sia rimasto spiazzato per niente».
Giustamente Agnelli fa quello che vuole, avendone la possibilità. «Si sono posti il problema quando cedettero Zidane? Niente. E adesso cosa faranno con Pogba? Lo daranno via e prenderanno i soldi senza battere ciglio».
Significa che gli juventini sono un modello da seguire? «Mi sento napoletano dentro e non immaginate quanto fastidio mi costi dirlo: come club sono i migliori in assoluto. Nel bene e nel male».
E adesso? «Suppongo che il Napoli si stesse guardando intorno da tempo. Mi preoccuperei se De Laurentiis dovesse scegliere adesso e in tutta fretta un valido sostituto».
D’accordo, basta vittimismo: come si sostituisce uno che ti ha fatto 36 gol? «Non prendi uno da 36 reti ma due o tre da dieci gol, rinforzi il centrocampo e vai a vincere lo scudetto».
Vabbè Bianchi, ma lei la fa troppo facile. «Sorridete, cosa c’è da piangere con 94 milioni nelle casse? Se sei bravo e investi sul serio, con quei soldi costruisci uno squadrone».
Cosa direbbe il napoletano Bianchi a Higuain? «È stato bello per tutti e due. Ciao e amici come prima».
Font: Il Mattino