Trapela soltanto per indiscrezioni ma basta per tenere in ansia i tifosi. La situazione in cui si trova la Paganese appare disperata, la società rischia infatti di abbandonare la scena del professionismo proprio nel novantennale della nascita. Bocciatura certa in prima battuta: non ci saranno “miracoli” per domani pomeriggio. La Covisoc dirà di no all’iscrizione della società azzurrostellata in Lega Pro, ma le concederà altri tre giorni per tentare di mettersi in regola. Il club sta provando in extremis ad attrezzarsi per risolvere in qualche modo l’iter burocratico che, al momento, sembra senza senza uscita di salvezza.
PRECEDENTI. La semplice fede calcistica nulla può davanti a carte bollate e tributi pregressi. La situazione è diversa e a maggior rischio rispetto alla telenovela dell’anno scorso, quando vi furono due bocciature a luglio ma poi arrivò il “ripescaggio” del Collegio di Garanzia presieduto dall’ex ministro Franco Frattini. L’anno scorso il salvataggio in extremis fu possibile grazie al riconosciuto stato di “lite non temeraria” con Equitalia. Al 30 giugno 2015, infatti, la Paganese aveva chiesto l’ok alla rateizzazione del debito tributario. Il primo luglio arrivò la risposta d’urgenza del giudice che sospese il provvedimento di diniego emesso da Equitalia, dando sostanzialmente ragione alla società. Il Collegio di Garanzia, al termine della telenovela, stabilì che la “lite non temeraria” non era solo sull’importo ma anche sulle modalità di pagamento, pertanto riammise la Paganese, certificandone l’iscrizione in regola.
TRANSAZIONE DEL DEBITO. Ad un anno di distanza, lo scenario è peggiorato. Stavolta la Paganese non ha chiesto un rateizzo del debito, ma una vera e propria transazione su di esso. Operazione molto più complessa rispetto alla rateizzazione, che comporta tempi lunghi per una già complicata approvazione da parte degli enti preposti. Per ottenerla, bisogna presentare un vero e proprio piano industriale, dimostrando in concreto la possibilità di ammortizzare il debito in 10-15 anni. La Paganese ha cercato di convincere la direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, elencando la possibilità di godere di contributi, incassi, sponsorizzazioni. E’ arrivato un no secco dall’Ufficio. L’ultima speranza è il parere definitivo spettante alla Direzione Regionale di Napoli. Il club di Raffaele Trapani andrà a giocarsi l’ultima carta: un documento della Lega che pone a garanzia del debito nei confronti dello Stato parte del credito che vanta il club. Basterà? Gli addetti ai lavori appaiono scettici, se non rassegnati. Solo Trapani, assieme a qualche suo stretto collaboratore, è convinto di riuscire ancora a farcela, sia pur in extremis.
Corriere dello Sport