Il punto della situazione – di R. Muni: “Il problema dei…rifiuti!”
In tempi di calcio mercato, si leggono quotidianamente frasi del tipo: filtra ottimismo, una guerra di nervi, si lavora ai dettagli oppure è la settimana decisiva. Se andassero a buon fine la metà delle trattative di cui i mass media parlano, i trasferimenti sarebbero triplicati rispetto ai numeri effettivi. E’ il gioco delle parti ed i lettori di calciomercato sanno bene quanto possano valere certe notizie e certi scoop di mezza estate, di cui sono pieni i media in questo periodo. In particolare, frasi come quelle riportate in precedenza, vengono utilizzate ogni giorno per raccontare di trattative vere o presunte tra il Napoli ed i calciatori ambiti dalla società partenopea e quando pare che, stando a quanto riportato su giornali e web, la trattativa sia in procinto di essere conclusa, accade l’imponderabile: il calciatore rifiuta il trasferimento in azzurro. Ultimo, in ordine di tempo, è il no incassato da Lapadula, capocannoniere della serie cadetta, fresco di promozione in massima serie con il Pescara. Pareva questione di ore l’annuncio ufficiale del passaggio del centravanti dei delfini abruzzesi alla corte di Maurizio Sarri ed invece Lapadula ha spiazzato tutti, accordandosi con il Milan. In realtà, è piena la storia di calciatori che hanno gentilmente declinato l’invito a giocare nel Napoli, per i più svariati motivi. Si va dal rifiuto di Paolo Rossi, che di li a poco sarebbe diventato Pablito mundial, fino ai più recenti Klaassen, Zielinski e Lapadula, passando per Nicola Berti, Rolando Bianchi e Kramer. Storie di rifiuti ad un connubio con il Napoli, che hanno fatto molto male ad una piazza che, vivendo ancora nel mito del più grande calciatore di tutti i tempi, non ha ancora digerito il declino dei primi anni duemila, culminato con il fallimento e la lenta risalita. C’è da dire che i ‘no grazie’ (ma saranno tutti veri?) incassati da De Laurentiis, sono spesso strumentalizzati dai mezzi di informazione, che vanno a nozze ricamandoci sopra storie assurde legate alla paura di Napoli come causa dei mancati trasferimenti. In altri termini, è la paura di Napoli ed il pregiudizio che la attanaglia (e di cui sono gli stessi mass media i primi colpevoli) che porterebbe i calciatori in odore di azzurro a rifiutare di vestire l’azzurro che fu del D10S. A ben vedere, sono altri e più svariati i motivi che spingono alcuni calciatori a rifiutare il Napoli e scegliere altre mete. In primis, è la società che ha scoraggiato alcune decisioni, con l’annosa faccenda dei diritti d’immagine, a cui i calciatori moderni difficilmente potrebbero rinunciare a cuor leggero. Le lungaggini burocratiche imposte dalla gestione De Laurentiis, i contratti mastodontici (si parla di oltre 120 pagine di clausole e articoli), favoriscono le altre squadre che, approfittando della stancante lentezza della trattativa, si accaparrano i calciatori ambiti dal Napoli con veri e propri blitz. Altro aspetto di cui talvolta non si tiene conto è l’ambizione dei calciatori che non sempre ha trovato riscontro nella squadra azzurra. In altri termini, i calciatori non chiedono garanzie di vittoria (sarebbe assurdo, in fondo) ma garanzie circa l’allestimento di una squadra buona per lottare fino in fondo per la vittoria finale. Parliamo del famigerato ‘progetto’, termine sulla bocca (e sulla penna) di tanti moderni calciofili, che spesso fa pendere l’ago della bilancia nella decisione sulla destinazione dei calciatori. In fondo, fu lo stesso motivo che spinse Paolo Rossi a rifiutare il Napoli (tesi mai smentita da Ferlaino, allora presidente della squadra) preferendogli la Juventus. Il caso di Lapadula è diverso: Napoli è una piazza che, senza nasconderlo, vuole rivivere la gioia tricolore ed in squadra c’è un certo Gonzalo Higuaìn, che forte di 36 gol realizzati nel corso dell’ultimo torneo, è oggettivamente difficile da spodestare. Tradotto: Lapadula ha preferito una squadra che gli offrisse più possibilità di giocare, piuttosto che fare da spettatore in panchina delle prodezze altrui. Ed in effetti, ci vorrebbe solo un atto d’amore e di fede per scegliere di fare il vice Higuaìn e chi meglio di Ciro Immobile? Ad oggi il rischio grosso è che il Napoli incrementi la propria collezione di rifiuti ed il più indiziato pare essere Herrera, la cui trattativa comincia a stancare tutti, i tifosi in primis.
Riccardo Muni