ESCLUSIVA – Italo Cuomo: “Napoli è come una madre per tutti i calciatori azzurri”

0

In questo periodo di calciomercato dove ovviamente i club cercano di fare i giusti rinforzi per rendere le loro compagini le più competitive possibili, si analizza la passata stagione per trovare i pregi e i difetti da correggere per il futuro. Ilnapolionline.com ha intervistato Italo Cuomo il fotografo ufficiale del calcio Napoli sulla stagione degli azzurri e sulle aspettative per la prossima stagione.

Factory della Comunicazione

Dei numerosi scatti che tu hai fatto a bordo campo, quello di questa stagione che ti rimarrà maggiormente in presso? “Le foto che mi rimarranno maggiormente in presse nella mia mente, sicuramente la festa Champions a fine partita con il Frosinone. In quel momento trapelava la gioia e tutta la soddisfazione della squadra dopo un anno di stenti,  di sacrifici e di risultati davvero validi. Quindi è stato il coronamento di una stagione eccezionale, anche perché a parer mio il Napoli ha espresso il miglior gioco, un calcio davvero spettacolare, fosse stato supportato da alcuni risultati che purtroppo sono mancati sarebbe stato ancora più bello. Personalmente sono contento del risultato finale, ci sta che la Juventus sia la più forte ed ha portato a casa lo scudetto, questo servirà all’intero ambiente come carica in più per fare sempre meglio, attrezzarsi nel modo giusto e rimanere in scia dei bianconeri”.

Per l’intero anno hai avuto la possibilità di incrociare a bordo campo Maurizio Sarri, da vicino che persone ti è sembrata, non solo dal punto di vista tecnico? “La considero una persona molto semplice, in questi anni ho conosciuti molti allenatori, con caratteri completamente diversi, chi era burbero, altri troppo professionali, chi invece si atteggiava ad esserlo e non lo era, lui è stato un padre di famiglia. Mister Sarri ha messo a proprio agio i calciatori, è stato un ottimo motivatore e come detto prima ha fatto vedere all’Italia intera il calcio migliore in assoluto. Devo essere sincero la spettacolarità del Napoli mi ricorda per certi versi quello della Spagna, a tratti sembra di vedere la play-station, questa sembra la mia libera deduzione tutto qui”.

In questo periodo di calcio mercato leggiamo dichiarazioni di grande attaccamento alla maglia da parte di Hamsik, Mertens e dello stesso Higuain. Si può dire che Napoli è la loro seconda casa? “Io credo che i nomi da te fatti, sono stati messi nelle condizioni di vivere al città nel miglior modo possibile e non solo a livello calcistico. Credo che l’ambiente si sia dimostrato una madre davvero protettiva ma nel senso buono del termine, a volte può sembrare soffocante, ma io lo considero l’eccessivo amore che abbiamo nei confronti di questi ragazzi e lo esterniamo in questa maniera”.

Invece ci sono molti calciatori che si stanno dimostrando titubanti verso Napoli, tu cosa ti senti di dire nei loro confronti? “Purtroppo mi spiace dirlo, ma credo che sia solo una questione economico, i soldi aggiustano tutto. E’ un discorso che purtroppo non mi piace affrontare, non vorrei prenderlo in considerazione però non ci sono altre spiegazioni su questi tentennamenti”.

Lo scorso anno allo stadio San Paolo c’erano larghi vuoti sugli spalti, quest’anno invece una media di 35 mila spettatori. La squadra e Sarri ci hanno messo del suo, tu che ne pensi? “Credo di poter dire che c’è stata una grossa fusione tra la squadra e il pubblico partenopeo, un feeling particolare. Basta ricordare che per molte gare al San Paolo è stato spesso acclamato Higuain, lo stesso Insigne, per non parlare dei vari Hamsik, Mertens, insomma un vero spettacolo. Reina ha fatto da collante tra l’ambiente e la compagine azzurra, lui è un uomo spogliatoio, calciatore esperto, insomma è un trascinatore eccezionale”.

Tra poco inizia il ritiro di Dimaro, in città si aspetta che la squadra salga quell’ultimo gradino chiamato scudetto. Sarebbe fantastico se si concretizzasse l’anno prossimo visto che si festeggerebbe il trentennale dal primo tricolore vinto. “Io credo che per vincerlo ci vogliono diverse componenti, non basta a mio avviso acquistare grandi calciatori, fosse così si potrebbe fare un grosso sacrificio economico. Io credo piuttosto al gruppo, il giusto affiatamento, il calore dei tifosi, anche il fattore fortuna, insomma i famosi agenti esterni (ride n.d.r.). Se ci dovessero essere tutti questi ingredienti, allora potremmo anche conquistare il tricolore”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

RIPRODUZIONE RISERVATA ®

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.