EURO 2016 – Belgio agli ottavi, Ibra all’addio. Mertens sfiora il gol
La Nazionale allenata da Wilmots supera di misura gli svedesi con un gran gol di Nainggolan, e accede agli ottavi dove se la vedrà con l'Ungheria
A Nizza in palio c’è il secondo posto nel Gruppo E alle spalle dell’Italia guidata da Conte: a contenderselo Belgio e Svezia, ossia una squadra (la prima) costellata di ottime individualità, ed un gruppo di calciatori modesti (l’altro) aggrappati da sempre ai colpi di genio del suo indiscusso fuoriclasse, Ibrahimovic, il quale ha dichiarato nel pre-partita che la gara odierna sarà la sua ultima in casacca gialloblù. Per il Belgio guidato da Wilmots potrebbe andar bene anche un pari, dati i due punti di vantaggio sugli avversari, mentre per gli svedesi non c’è alternativa all’obiettivo vittoria. Il match dentro-fuori parte dunque a ritmi sostenuti, caratterizzato da un forcing a tutto campo di Ibra e compagni, e dagli improvvisi strappi dei rivali, che possono contare sulle imperiose accelerate di De Bruyne e Hazard, davvero difficili da contenere. La prima occasionissima capita alla Svezia al 5′ sui piedi di Berg, la cui conclusione ravvicinata è respinta con gran riflesso da Courtois. Cambio di versante e battuta di Lukaku deviata, che esce non di molto sulla sinistra di Isaksson. Passano i minuti e aumenta la pressione belga, interrotta da un duetto Ibrahimovic-Larsson con tiro di quest’ultimo però fuori misura. Palla nuovamente in gioco e accelerata di Hazard che converge e appoggia su De Bruyne, la cui conclusione è bloccata da Isaksson. Siamo nel vivo del match (26′), e Ibra prova a salire in cattedra lasciando partire un insidioso destro dal limite che per poco non sorprende Courtois. Tra gli uomini allenati da Wilmots, De Bruyne è sicuramente tra i più solerti a minacciare l’area avversaria con ripetuti e velenosi cross sui quali il centrattacco Lukaku (29′ e 35′) giunge sempre con un istante di ritardo. Invece Meunier raccoglie l’imbeccata di De Bruyne proprio sullo scadere del tempo angolando un tantino troppo il suo colpo di testa. Buon per Ibra e compagni che vanno al riposo con intatte speranze di approdare agli ottavi.
SECONDO TEMPO:
Fischio di Brych e via alla ripresa, con la Svezia subito all’arrembaggio alla ricerca del gol-qualificazione. I primi dieci minuti sono tutti suoi, con reiterati tentativi di servire in area un buon assist al suo capitano di nome e di fatto, Ibra, il quale stacca imperiosamente di testa al 50′ non centrando però lo specchio della porta. Tre minuti più tardi a provarci è invece Ekdal con un diagonale bloccato a terra da Courtois. Il Belgio torna a farsi vivo nella metà campo opposta solo al 58′ con un pericoloso tiro-cross dello sgusciante Carrasco, spazzato in corner dal centrale gialloblù Johansson, lesto nell’anticipare anche il suo portiere. Trascorrono alcuni minuti ancora ed ecco il ct svedese Hamren avvicendare Berg con Guidetti, e poi uno stanchissimo Larsson con Durmaz, lasciando di fatto invariato lo scacchiere tattico dell’avvio. Wilmots richiama invece Carrasco, gettando nella mischia il “napoletano” Mertens. Al 73′ l’occasionissima per il Belgio di annichilire le velleità svedesi capita sui piedi di Lukaku lanciato in contropiede, ma Isaksson gli nega la gioia del gol con una tempestiva uscita. Cambio di versante e punizione dai venticinque metri per la Svezia calciata a giro da Ibra e respinta non senza affanno da Courtois. Oramai la tattica è andata a farsi benedire, e con i gialloblù addensati in massa nella metà campo avversaria ogni ripartenza belga potrebbe essere letale. Difatti è Mertens a sfiorare la segnatura all’80’ con un destro secco deviato in corner dall’ottimo Isaksson, mentre poco dopo la Svezia confezionerà l’ultima sua grande occasione di passare in vantaggio su corner calciato da Kallstrom e deviato di testa da Granqvist verso l’incrocio, ma respinto sulla linea da De Bruyne a Curtois praticamente battuto. Per Ibra e compagni è il presagio della fine, sancito di lì a poco da un destro al fulmicotone di Nainggolan che s’insacca alle spalle di un incolpevole Isaksson, lanciando il Belgio agli ottavi (se la vedrà con l’Ungheria), e rispedendo a casa una modesta Svezia, che sarà ricordata nell’avvenire per il solo semplice fatto di aver avuto tra le sue fila uno dei più grandi centravanti di ogni tempo, Zlatan Ibrahimovic, suo miglior calciatore e realizzatore di sempre, il cui odierno addio alla Nazionale sa già di nostalgia, per i calciofili suoi compatrioti e non.
(primo tempo 0-0)