Maradona saltava l’ uomo, Baggio, Mancini, Zola, Donadoni e Totti lo facevano. Ma oggi nell’ Italia chi c’ è?

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Roberto Donadoni, ai tempi in cui inventava calcio nel Milan e in maglia azzurra, spiegò che i nuovi metodi di allenamento penalizzavano gli artisti del dribbling. Per superare un difensore si lavorava su tre passaggi, il classico triangolo. Non è più semplice puntare l’avversario e saltarlo? In un attimo regali la superiorità numerica alla squadra. Ma l’arte del dribbling va sviluppata e allenata. Se aggiungete la scomparsa del calcio da strada, quello che imponeva solo e soltanto l’uno contro uno, non c’è da stupirsi che l’Europeo 2016 segnali la carenza di giocatori capaci di saltare l’uomo e di servire l’ultimo passaggio. Iniesta, il prototipo del trequartista ideale, rischia di essere il simbolo di una specie in via di estinzione, da proteggere come un bene prezioso. La difficoltà che hanno alcune nazionali a creare le condizioni ideali per i loro bomber è figlia di questa involuzione tattica. Molti c.t. hanno scelto di percorrere altre strade: proporre palle gol attraverso raddoppi sulle corsie esterne e cross o schierare finti nove bravi nel liberare corsie centrali per le incursioni dei centrocampisti. A tavolino sono idee interessanti. Ma pure le contromosse funzionano. Anche perché ormai ogni squadra è studiata dai tecnici avversari nei minimi dettagli. Quello che non puoi prevedere è invece l’invenzione del giocatore di qualità. Non è necessario tornare indietro a Maradona per spiegare il concetto. Basta ricordare Baggio, Mancini, Zola, Donadoni, l’ultimo Totti capace, quasi da fermo, di realizzare gol fantastici e di mandare in rete con tocchi da artista i suoi compagni. Gesti tecnici che nessuno schema disegnato alla lavagna può prevedere. Il c.t. tedesco Löw, che ha aperto il dibattito su questo tema, spera che Ozil si cali in questa parte. Altrimenti la Germania potrebbe continuare a faticare nei suoi schemi offensivi. Anche Antonio Conte ha il suo asso nella manica. Insigne non è ancora a livello dei campioni che abbiamo nominato, ma sa come si salta l’uomo in un fazzoletto di campo. E conosce i tempi dell’ultimo passaggio. Chiedere al Pipita Higuain per conferma. È un’arma che l’Italia, dopo aver staccato il biglietto per gli ottavi, custodisce gelosamente e potrebbe sfruttare a partita in corso per sorprendere gli avversari. Questa Italia ha altri segreti da svelare al momento giusto. Fonte: gasport

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