Il punto della situazione – di R. Muni: “Un anno di azzurro, luci ed ombre (I parte)

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L’annata del ciuccio è stata sostanzialmente positiva, a tratti esaltante ed il secondo posto conquistato, con tanto di accesso diretto alla fase a gironi della prossima champions, rappresenta il punto di partenza per il futuro prossimo. Si ripartirà ancora nel segno di Maurizio Sarri, tra i pochi volti nuovi ed innovativi del calcio del ventunesimo secolo. Nonostante il buon piazzamento in campionato ed i record battuti, primo fra tutti quello di Higuaìn e dei suoi 36 gol, non sono mancate le ombre nella stagione del Napoli, così come ci sono alcuni episodi che si fa ancora fatica a comprendere. Tra tutti, la incomprensibile gestione delle due coppe e la colpevole arrendevolezza dimostrata da Hamsik & co. al cospetto di avversari tutt’altro che irresistibili. SarriIncomprensibile è stato l’approccio nella partita dei quarti di finale di coppa Italia, con l’Inter: la squadra azzurra non è stata mai seriamente in partita e, di fatto, ha regalato la qualificazione alla squadra di Mancini. Ancora più incomprensibile è stata la gestione dei centottanta minuti giocati contro il Villarreal, nei sedicesimi di Europa League. Dopo il filotto di sei vittorie su sei, inanellato nella fase a gironi, frutto di 22 gol fatti ed appena 3 incassati, la squadra azzurra si è arresa troppo facilmente al sottomarino giallo spagnolo e, nonostante la squadra di Sarri abbia diversi episodi su cui recriminare, rimane forte il rammarico per la gestione complessiva del doppio confronto, di gran lunga alla portata del Napoli. Molte luci e qualche ombra anche nella rosa a disposizione di Sarri a cominciare dai portieri; ossia: dietro Reina il vuoto. Incomprensibile è parsa la scelta di lasciare andar via il giovane Sepe in prestito alla Fiorentina, per prendere Gabriel, altro giovane portiere, in prestito dal Milan; ed incomprensibile è stata anche la gestione di Rafael, rimasto a Napoli a fare da spettatore non pagante. Entrambi brasiliani, i due portieri riserve di Reina non hanno per nulla convinto mister Sarri e la prestazione imbarazzante di Gabriel, nella sconfitta subita ad Udine (che di fatto ha messo fine al sogno scudetto), è stato l’apice del problema.

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Alberto Grassi
Alberto Grassi

Molte ombre anche su Regini e Grassi, arrivati entrambi nel mercato di gennaio e, di fatto, mai utilizzati dal tecnico del Napoli, salvo gli ultimi minuti di Napoli-Frosinone concessi al difensore preso in prestito dalla Samp. Se l’infortunio di Grassi ne ha pregiudicato l’inserimento a stagione in corso, restano dei grossi dubbi sugli zero minuti concessi da Sarri al talentuoso centrocampista prelevato dall’Atalanta. Tra le ombre, c’è senza dubbio Mirko Valdifiori, arrivato all’ombra del Vesuvio con ben altre ambizioni, dopo la brillante stagione vissuta ad Empoli sempre agli ordini di Sarri e la convocazione in nazionale. Nelle non molte occasioni avute a disposizione, il regista ex Empoli non ha mai veramente convinto e, complice la definitiva consacrazione di Jorginho, ben presto è finito ai margini della squadra. HamsikPiù in generale, il trio di centrocampo Allan-Jorginho-Hamsik non ha avuto elementi in grado di far rifiatare i titolari, che hanno dovuto fare gli straordinari finendo in debito di ossigeno nel momento clou della stagione. A questo sta lavorando la dirigenza azzurra, onde ridurre il gap con la Juve. Tra le ombre ci sono i due terzini di riserva: Maggio e Strinic. Il buon Christian, per raggiunti limiti di età ha accettato le tante panchine, sebbene suo malgrado, ma recitando degnamente fino in fondo il ruolo di capitano. Di contro, il croato Strinic è stato impiegato con il contagocce, non raggiungendo mai livelli accettabili. Proprio in virtù di ciò, la dirigenza partenopea sta lavorando per consegnare a Sarri delle valide alternative a Hysaj e Goulahm. Ultima nota stonata della stagione azzurra ha un nome e cognome: Manolo Gabbiadini. Non tanto per le sue prestazioni, poiché ha la media più alta in serie A, tra gol segnati e minuti giocati, quanto per il suo ruolo nella rosa di Sarri. Troppe volte ci siamo chiesti perchè non venisse utilizzato oppure perchè venisse mandato in campo a pochissimi minuti dal novantesimo e nessuno ha ancora saputo dare una risposta; il fatto di avere davanti a se il galactico Pipita non basta, evidentemente, a giustificare la sua situazione. Ad oggi, la sua permanenza in azzurro appare assai poco probabile.

 

Riccardo Muni

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