Salernitana, l’ex ds Cannella: “Granata favoriti sul Lanciano”
Di momenti cruciali nella sua carriera di direttore sportivo ne ha vissuti tanti. Anche a Salerno, dove ha lavorato in diverse occasioni. Oggi, nella sua nuova veste di intermediario di mercato, Giuseppe Cannella prova a valutare le possibilità della Salernitana nel play out contro il Lanciano. Dopodomani i granata conosceranno con certezza l’avversario dello spareggio salvezza. Oggi alle 18, intanto, la squadra si ritroverà al Mary Rosy per riprendere la preparazione. Menichini attende notizie, possibilmente positive, dallo staff medico sulle condizioni di Colombo e Moro. Intanto pensa al 4-4-2 con Tuia terzino destro, Bernardini ed Empereur centrali, Rossi a sinistra, Gatto e Zito esterni alti, Pestrin ed Odjer interni, Coda e Donnarumma in avanti.
CANNELLA. Per Peppe Cannella, in questo momento la Salernitana è favorita. «A mio avviso – spiega – dipende dall’avversario. Se i granata affronteranno, come credo che alla fine avvenga, la Virtus Lanciano, allora la squadra di Menichini ha buone chance di salvarsi». Cannella, da attento osservatore, non valuta soltanto l’aspetto tecnico, ma si sofferma anche su altre variabili. «Il Lanciano – dice – potrebbe pagare la rincorsa, le penalizzazioni e le defezioni decretate dal giudice sportivo. Da mesi la formazione abruzzese è sulla graticola, psicologicamente è sottoposta ad un notevole stress e potrebbe pagare, come dicevo, la rimonta in classifica. Se, invece, l’avversario della Salernitana dovesse essere il Livorno, allora lo scenario potrebbe mutare. La squadra toscana è arrabbiata e in organico ha calciatori più abituati a questo tipo di partite».
EQUILIBRIO. Di vigilie del genere, cariche di attese e di tensione, Cannella ne ha vissute molte. «Quello che conta di più – sottolinea – è essere mentalmente liberi. Basta dare un’occhiata a quello che sta accadendo nei play off per comprendere come la tranquillità sia decisiva in uno spareggio. Avete visto il Bari?».
Cannella prova ad individuare anche i motivi di una stagione così sofferta da parte della Salernitana. Lui, che conosce bene l’ambiente di Salerno, le pressioni, ma anche la grande carica che il pubblico riesce a dare ai calciatori. «La Salernitana – afferma – non ha mai avuto continuità, è un dato di fatto. Con una serie positiva di risultati la squadra avrebbe potuto acquisire autostima e fiducia ed invece tutto questo non è accaduto. Il club granata ha un organico come quello del Modena, composto da giovani interessanti e da calciatori esperti. Purtroppo per la Salernitana i giovani non hanno fatto la differenza. In B contano due fattori: resistenza e continuità. Ma la Salernitana non è mai stata padrona della situazione. La scelta dell’allenatore? In B solitamente si sceglie un tecnico che conosce la categoria e che deve fare meno errori possibili. Perché poi in campo vanno i calciatori. Ed in questo senso, ribadisco, la Salernitana non è mai stata padrona del suo assetto tattico. La squadra, ad esempio, non era adeguata al gioco che faceva Vincenzo Torrente ed allora ha perso progressivamente fiducia».
PRESSIONE. «Conosco Salerno, so quanto possa dare alla squadra col suo entusiasmo. Ma in serie B i calciatori, sembrerà strano, possono subire questa pressione, questa esigenza del risultato a tutti i costi. A volte anche i più esperti non hanno le qualità per dominare questa tensione emotiva. Altrimenti giocherebbero in serie A, c’è poco da fare. Allora, quando scegli dei calciatori in B, devi fare riferimento in modo particolare a questo parametro: la capacità di gestire le pressioni».
Per Cannella i calciatori decisivi nei play out, sul fronte granata, potrebbero essere due: «Su ritmi bassi potrebbe essere il brasiliano Ronaldo, che ha buone qualità. Su ritmi più elevati, invece, il carrarmato Gatto potrebbe trovare delle valide soluzioni. Naturalmente guarderò la partita e tiferò Salernitana perché Salerno è sempre nel mio cuore».
Corriere dello Sport