Lorenzo Insigne, è evidente, non è uno che fa fare salti di gioia al ct azzurro. Ma, chiarito l’incidente diplomatico di ottobre quando il “Magnifico” lasciò il ritiro azzurro per tornare a curarsi a Napoli, per il bene della Nazionale l’ex allenatore della Juve non può pensare di lasciare a casa uno dei pochi geni del pallone del calcio italiano. Chi ha la fantasia di Insigne? Chi è tra gli attaccanti azzurri che ha la capacità tecnica di aprire il gioco, con un lancio preciso o con un dribbling riuscito?
Piaccia o no, la serie A ha detto che questi numeri li ha solo Insigne. Non è un caso che Conte abbia dedicato molte delle sue attenzioni al ragazzo di Frattamaggiore: provandolo nel 3-5-2 come seconda punta. Insigne ci sarà perché per Conte può essere quello che Totti è stato al Mondiale di Germania: l’uomo da gettare nella mischia quando la situazione è compromessa. Ha persino spostato le date delle vacanze con Cassano convinto che in Francia ci sarà. E la stessa cosa ha fatto Jorginho: l’italo-brasiliano ha dimostrato di essere il miglior regista di questo campionato. Ma con Conte questo non basta: servono giocatori funzionali. Al modulo. Il suo, unico, modulo.