È alla guida dell’Ischia da una settimana e domani farà il suo esordio sulla panchina gialloblù in occasione della partita d’andata dei play-out, quando la squadra della propria isola si giocherà una buona fetta di permanenza nella terza serie nazionale. Batterà sicuramente forte il cuore di Gianni Di Meglio che ha mosso i primi passi come allenatore in Lega Pro nella scorsa stagione, come
collaboratore di Cuoghi alla Paganese.
contro il monopoli. Il quarantunenne tecnico ischitano doc, insieme all’amico di vecchia data Enrico Buonocore, è chiamato a questa vera e propria impresa, tenuto conto che l’Ischia ha chiuso il campionato con 21 punti (25 sul campo), con un girone di ritorno costellato da sconfitte in serie, con tanto di goleade al passivo. «Non è facile fare una rivoluzione nel giro di una sola settimana – attacca Gianni Di Meglio – per questo abbiamo impostato un programma a breve termine sia per quanto riguarda l’aspetto tattico che atletico. In questi giorni si è puntato molto a creare un ambiente diverso, lavorando anche sotto il profilo mentale»
L’Ischia è chiamata a fare risultato pieno per poi portarsi a Monopoli per rintuzzare l’eventuale assalto dei pugliesi. «Non è vero che bisogna puntare per forza su un risultato su tre, questo play-out è un confronto che si gioca nell’arco di 180 minuti», chiosa il trainer isolano.
FIDUCIA. Maggiore consapevolezza lo staff tecnico lo ha acquisito con il passare delle giornate. «In tutta sincerità, nei primi due giorni ero preoccupato. Invece, nei giorni successivi, il gruppo ha dato una buona risposta e per questo motivo sono soddisfatto di quanto fatto in questa settimana e abbastanza fiducioso in vista dell’incontro di domani contro il Monopoli».
TIFOSI. Lo stadio “Mazzella” è imbandierato, ci sarà un discreto colpo d’occhio nonostante la polemica ormai di vecchia data tra tifosi e società. «L’Ischia è degli ischitani, è vero che ci sono tante cose che non vanno però in questo momento quello che conta di più è la salvezza. Che va conquistata con il contributo di tutti».
Corriere dello Sport