Subito dopo la vittoria contro il Torino, Sarri parlò cosi:”La prima volta che entrai in un campo era il 1972. Dopo 44 anni sabato ho la possibilità di andare in Champions. Non mi perdonerei di fare una cazzata proprio ora. Lo devo anche ai napoletani. Il San Paolo deve darci una mano decisiva”. Il Mister chiama, Napoli risponde presente. Il San Paolo è pronto al tutto esaurito, o quasi. 50mila spettatori, forse qualcosa in più, per la gara dell’anno.
Napoli in quest’anno s’è innamorata del gioco di Sarri , della voglia dei combattenti azzurri di lottare fino all’ultimo. E quando la squadra riesce a far innamorare la sua tifoseria, Napoli diventa un’esplosione di gioia per il calcio, un vento fortissimo che soffia alle spalle della squadra e contro gli avversari. Oltre le sensazioni ci sono i numeri a confermarlo: 15 vittorie e 3 pareggi davanti al pubblico amico. Lo stadio di Fuorigrotta quest’anno è ancora imbattuto.
Stasera il San Paolo ha voglia di far festa dopo un anno fin qui stupendo. Il sogno scudetto è svanito ma i tifosi azzurri non hanno ancora riaperto gli occhi. Vogliono sognare ancora, sanno che la squadra può far ancor meglio, che il progetto Sarri è ancora all’inizio. E sanno pure quanto vale questa vittoria per poter dare fondamenta importanti al palazzo che sta costruendo Mastro Sarri. C’è per questo voglia di far festa: per il Napoli, per la Champions (magari con quell’urlo al termine della musichetta che ormai conosce tutto il mondo) e perchè no, per il condottiero Higuain che cerca il suo personale appuntamento con la storia.