Sacchi: “Solo due del Napoli sarebbero titolari nella Juve e solo due i rimpianti azzurri”

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E’ conosciuto come l’innovatore per eccellenza del calcio italiano e come uno che dice sempre quello che pensa, Arrigo Sacchi, estimatore di Sarri, di cui elogia il lavoro e l’idea di calcio. Il campionato del Napoli, eccellente, è merito del tecnico, così come la crescita di molti elementi…

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È un campionato dove ancora una volta ha vinto la Juve. «Però non è mai stato così bello come quest’anno. Perché in tanti hanno fatto leva sulla diversità. Tanti allenatori hanno messo al centro di tutto il gioco, l’organizzazione, e non il giocatore o il singolo».

Però, hanno vinto sempre i bianconeri. «Ma se il Napoli è riuscito a tener testa per così tanto alla Juve il merito è proprio del gioco di Sarri. Altrimenti sarebbe stata, come sempre, una passeggiata. Invece il Napoli, grazie alla sua anima, alla sua organizzazione, al fatto che Sarri ha messo al centro di tutto le sue idee, è arrivato secondo».

Eppure, in Italia, non ha vinto il Napoli rinnovatore lo scudetto. «E non sarà facile fermare l’egemonia della Juventus che per organizzazione è destinata a trionfare ancora a lungo in serie A».

I conti non tornano… «Sì che tornano. Se una squadra ha una grande storia parte con dei punti di vantaggio sulle altre; se investe più di tutti gli altri, ha altri punti di vantaggio; se ha una organizzazione societaria all’avanguardia ne ha altri ancora. È semplice».

Insomma, il secondo posto per il Napoli è un grande traguardo? «Centrato proprio perché con Sarri al centro di tutto c’è stata una idea di gioco. Io sono convinto che dei giocatori del Napoli, solo uno o al massimo due sarebbero titolari in questa Juventus».

Addirittura. Uno è Higuain? «Sì. Ma questo non significa sminuire la portata del capolavoro compiuto dal Napoli in questa stagione. I 15-16 punti in più conquistati rispetto all’anno passato danno la dimensione della portata dell’annata».

Deve avere qualche rimorso il Napoli? «Due. Giustificabili per una squadra che da tempo non è veramente protagonista: nelle gare con la Juventus e con la Roma si è accontentato. Ed è stato sconfitto».

Il pareggio sarebbe stato in entrambi i casi un gran risultato. «È un errore. Se arrivi a giocarti una sfida così importante da protagonista, non deve dimenticarti come ci sei arrivato ovvero con il gioco, la personalità e l’organizzazione. Se ci rinunci, non hai scampo».

Sarri, dunque, è il più innovatore di tutti in questo momento? «Il suo gioco ha illuminato e guidato i suoi ragazzi. È un innovatore, certo, uno di quelli che credono che il calcio si debba rinnovare e che non debba rimanere ancora al passato. D’altronde, che stagione è stata quella di Koulibaly? E quella di Ghoulam? E i progressi di Hamsik? Il filo conduttore è il lavoro dell’allenatore. Perché una vittoria senza merito non vale nulla».

Cosa deve fare De Laurentiis con lui? «De Laurentiis è competente e sicuramente molto intelligente. Non devo dirgli io quale è la cosa giusta da fare». 

Tratto da Il Mattino

 

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