Higuain alza l’asticella e vince la partita: il record…perchè no?

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L’ultimo gol ad Udine, la partita maledetta che fece saltare equilibrio e nervi. Termina la lotta scudetto, finiscono i sogni, si allontanano i record, ma non la voglia di gol di Gonzalo Higuain. A Roma prestazione più che buona, ma Szczesny aveva fatto il fenomeno, ieri sera, a casa sua, il Pipita è stato vivo, incisivo, vincente. Dopo appena nove minuti timbra il cartellino per il 31° centro in campionato: ne occorrono altri quattro per la storia, per arrivare ai 35 di Nordahl, che forse, senza squalifica…Ma non è questo l’obiettivo che Gonzalo ha principalmente a cuore, lui gioca per la squadra. Contro l’Atalanta di Reja ha duellato con Toloi, si è sacrificato sulla trequarti, arretrando e creando spazi per gli inserimenti di Hamsike Insigne. Ha strappato applausi convinti alla fine del primo tempo, quando indicava di alzare il pressing e alzare il baricentro del gioco. Non è stato plateale verso Insigne e Mertens quando i due esterni hanno ceduto all’ egoismo, gli si leggeva in faccia il disappunto, ma non ha sbraitato, ha continuato a giocare. Nell’ azione del raddoppio è andato a prendere palla, l’ha data a Callejon indicandogli dove avrebbe voluto riceverla, solita finta in progressione per spiazzare il difensore avversario e gol di testa. Degna sintesi di una partita vinta nel segno di Higuain. Poi Sarri l’ha richiamato in panchina, scelta discutibile, ma lui si riprende la scena con l’ immancabile rituale dei canti al novantesimo e del giro di campo. Udine è stata una maledizione autentica, per il Pipita e per il Napoli. Peccato. Un vero peccato. (tratto da Il Mattino)

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