Ci sono imprese che sembrano scritte nelle stelle. E uomini che dopo averle colte lasciano impronte nitide su di esse. Il destino ha voluto che Auteri e il Benevento si incontrassero dopo anni di corteggiamento proprio nella stagione più complicata. Società nuova, squadra ridimensionata rispetto all’anno prima. Tanto da far dire a don Gaetano: «Se fossi rimasto al Matera, al secondo anno di progetto avrei detto senza mezzi termini che avremmo puntato alla B. Così, con un progetto che deve ancora prendere forma, non posso dirlo». E invece qui ha bruciato le tappe. Tutto in un anno solo, un miracolo calcistico. La serie B è realtà e rende possibile l’impossibile. Far commuovere Gaetano Auteri, ad esempio, quando Oreste Vigorito lo esalta attribuendogli la svolta della storia giallorossa. L’allenatore siciliano prova quasi a sminuire la sua impresa, vorrebbe che fossero gli altri a riconoscere meriti a questo Benevento. «Per me abbiamo fatto una cosa normale, ma mi rendo conto che per la città non lo è. Preferirei che qualcuno dei nostri avversari rimarcasse a chiare lettere che è una promozione meritata. Abbiamo strameritato questo campionato, siamo stati straordinari. I ragazzi sono stati straordinari. Devono riconoscerlo tutti, scusate se alzo la voce». La partita che ha consegnato alla leggenda il Benevento di Auteri ha visto la strega dominare. «Il Lecce è venuto a giocare su lanci lunghi e sulle seconde palle e noi lo abbiamo punito. Nel secondo tempo abbiamo legittimato quanto avevamo raccolto. Abbiamo legittimato la promozione mettendo il sigillo su uno scontro diretto che sapevo avrebbe inciso sul campionato già da diversi mesi. Sono strafelice per tutta questa gente e per il presidente Vigorito che merita questo obiettivo da anni». E’ proprio Vigorito a prendere la parola dopo l’allenatore. «Auteri è un grande allenatore, ma ancor di più un grande uomo. E questo la dice lunga su che uomo sia. La giornata stamattina si è aperta con la telefonata di uno dei massimi esponenti del calcio italiano che mi ha detto di essere felice della promozione in B del Benevento perchè il Benevento è l’emblema del calcio pulito, è una società modello. Potranno dire qualsiasi cosa su di noi, ma non che non siamo una società pulita. Potranno cercare a lungo ma non troveranno mai un campionato vinto illecitamente. Anzi, semmai ce ne sono stati sottratti. Gaetano Auteri e i suoi ragazzi hanno scritto la storia, vanno portati in trionfo». Anche il presidente Fabrizio Pallotta è raggiante. Scherza perché è l’ultimo a raggiungere la sala stampa: «Non sono pratico di stadi, mi sono perso. Avevo detto che non avrei mai nominato la B, ma ora finalmente posso. Sapevamo che sarebbe stato difficile ma questa squadra straordinaria è andata oltre ogni cosa».
città in festa. Dopo la festa allo stadio, caroselli in tutto il capuologo e la provincia sannita, canti e balli per la Strega in B. Una gioia attesa 87 anni. Piazza Risorgimento, dov’era allestito il maxischermo, in delirio. E’ stato il punto d’incontro per tutti i tifosi giallorossi. E non è finita qui: tante le iniziative organizzate per questo storico successo.Corriere dello Sport
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