Racconti, aneddotti e scaramanzie: questo il contenuto della nuova rubrica proposta da gianlucadimarzio.com che oggi si occupa del mondo di Sarri. La redazione ha infatti contattato una serie di ex giocatori o dirigenti che hanno lavorato con il tecnico azzurro, svelando curiosità ed episodi davvero singolari. Eccone alcuni estratti: “Andavamo insieme a Firenze per lavoro, anche se praticavamo due lavori diversi. Poi, da lì, sempre insieme, ci recavamo a Stia per giocare: la strada era molto tortuosa e lui era così scaramantico da accendere le sigarette solo ed esclusivamente quando si presentavano certe curve piuttosto che altre. […] Che personaggio Maurizio! Tra le sue scaramanzie, ne ricordo una in particolare: vestiva sempre una maglia nera che non cambiava mai. E poi, aveva una lavagna in cui scriveva delle massime di saggezza, come ‘Non è grande chi non cade mai, ma chi cade e si rialza’. Era maniacale nel descriverci gli avversari, in seconda categoria, pensate! […] Ci sono mille storie da raccontare su Maurizio, soprattutto sulla sua scaramanzia! Ad esempio, un giorno eravamo tutti pronti per iniziare l’allenamento ma Sarri non arrivava. Allora aspettammo, aspettammo, aspettammo e alla fine decidemmo di chiamarlo. Lui rispose dicendo che era in macchina fermo perché gli aveva attraversato la strada un gatto nero e avrebbe dovuto aspettare per forza che passasse un’altra macchina prima di lui, se no non si sarebbe mosso. Solo che di macchine proprio non ne stavano passando…Quante risate! […] Mangiavamo sempre nel mio ristorante e lui voleva che tutti si sedessero ogni volta al solito posto. Un giorno un altro dirigente, Dante, mi venne a dire che aspettavano un certo Ciucchi prima di mangiare e quando glielo riferimmo iniziò a toccarsi dappertutto per la scaramanzia perché questo Ciucchi non giocava più con noi. […] Ci divertivamo molto con Sarri, anche se era un martello pneumatico negli allenamenti. Una domenica dovevamo giocare lo scontro diretto a Chiusi e noi eravamo secondi a 4 punti da loro. La domenica prima Sarri urtò accidentalmente la macchina di un mio compagno, Marco Fara, con la sua BMW Station wagon grigia e poi vincemmo. Così, la domenica della partita contro il Chiusi, appena arrivò al campo, urtò intenzionalmente la sua vettura nuovamente contro quella del povero Marco Fara! Restammo senza parole, ma alla fine vincemmo 2-0″.